Altre Rassegne - Capire un'H
Si può fare
con: Claudio Bisio, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli
2008, 111′
COMMEDIA, DRAMMATICO
TramaMilano, anni ’80. Nello è un sindacalista le cui posizioni non
vengono più gradite dai colleghi per cui viene mandato in una
cooperativa di ex malati mentali. Contro il parere degli psichiatri, si
batterà perché i ragazzi imparino un mestiere e siano in grado di
mantenersi riappropriandosi della loro dignità. Il percorso non sarà
facile ma sarà connotato da una ritrovata umanità per tutti, anche per
i ‘sani di mente’.
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Critica “‘Si può fare’ di Giulio Manfredonia è un piccolo film generoso
e diseguale ma spesso emozionante che affronta la malattia mentale con
le armi leggere della commedia senza dimenticare il dramma e il dolore.
Contenuto e appassionato, Claudio Bisio è efficacissimo nei panni del
sindacalista ignaro di psichiatria che però intuisce la muta domanda
espressa dai matti nei loro lavori, e avvia senza quasi accorgersene
una piccola rivoluzione. (…) Ma la spina dorsale del film, che non
nasconde il suo debito con ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’, è quel
battaglione di attori bravissimi e poco noti che danno vita con molto
affiatamento ed equilibrio ai dubbi e alle manie, ai tormenti e agli
slanci, di questi matti da slegare costruiti incrociando tante piccole
storie vere, un po’ come fanno loro con i pezzetti di legno per montare
i parquet d’artista specialità della cooperativa. Si capisce che
Manfredonia e lo sceneggiatore Fabio Bonifacci hanno lavorato a lungo e
con loro sulle fonti e sui malati. Così il film commuove, diverte,
sorprende, mettendo sul tappeto con onestà tutti i lati del problema.
Con varie licenze poetiche naturalmente, per chi vuole la verità ci
sono molti documentari sul tema, non ultimi quelli bellissimi di Paolo
Pisanelli (‘Nella prospettiva della chiusura lampo’, ‘Il teatro e il
professore’). E se qualche passaggio, come l’amore fra un malato e una
studentessa, non è all’altezza, pazienza. Di film così vorremmo vederne
di più.” (Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 31 ottobre 2008)
“Andate a vederlo: si pensa, ci si commuove e ci si diverte. Quello che
deve fare una bella commedia. (…) Non è un’invenzione. Lo
sceneggiatore lesse molti anni fa un articolo che raccontava
l’esperienza di un sindacalista e di una cooperativa in provincia di
Pordenone. Non una fiaba, non un’utopia, ma la prova che, se si vuole,
si può fare.” (Paolo D’Agostini, ‘la Repubblica’, 31 ottobre 2008)
“Con un cast di attori straordinari e poco noti al grande pubblico, il
film racconta l’avventura di questo straordinario percorso di libertà,
puntando diritto ai sentimenti, alle emozioni, alle ingenuità, come una
vera soap. Rendendo così popolare un argomento per troppo tempo
relegato in ambiti di nicchia. Nonostante capisaldi del nostro cinema
militante, come ‘matti da slegare’ di Silvano Agosti, per esempio,
avessero già ai tempo, dato il loro contributo.” (Gabriella Gallozzi,
‘L’Unità’, 31 ottobre 2008)
Note - FONICO: BRUNO PUPPARO.
- MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA DEL PREMIO L.A.R.A. PER L'INTERO CAST
AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (III EDIZIONE, 2008).
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INGRESSO GRATUITO
giovedì 4 dicembre 2008 | 21:30 |