Esposizioni
Claudio Bimbi
La prima cosa da osservare è un evidente cambio di direzione della modalità creativa. In questa mostra non sarà presente nessun dipinto. Si abbandona la ricerca pittorica durata oltre dieci anni. Le nuove opere tridimensionali sono difficili da definire sculture nel senso classico del termine, perché realizzate utilizzando calchi, stampi, resine bicomponenti affiancate a materiali di comune reperibilità e appartenenti alla sfera del quotidiano come piatti, sassi, bicchieri, scarichi, taglieri nonché materiali organici come i gusci delle uova. La profondità simulata nei dipinti diventa reale. Le opere dalla parete propendono verso l’osservatore, lo incontrano occupando un loro spazio vitale più netto: e così si animano cubi di rubik che risolvono cubi di rubik, formiche che fanno scorte per l’inverno raccogliendo sinflex al posto di briciole, pistole che puntano la loro canna verso chi le guarda, emergendo da una superficie piatta e oscura. Lavori che sembrano emanare una certa curiosità nel farsi guardare, che variano dall’essere un’esplosione di colori all’essere semplicemente e totalmente neri e che rilasciano sensazioni discordanti, iniziando dall’ironia per arrivare all’angoscia. In parte sembrano dare corpo a sensi di colpa, in parte cercano una risposta a domande irrisolte.
La rappresentazione della bellezza e la ricerca dell’armonia in senso “assoluto”, precedentemente sviluppati e saturati nel campo pittorico, lasciano spazio ad una critica più marcata di ciò che è “terreno”, che sta più ad altezza uomo, partendo probabilmente dalla riflessione/ossessione riguardante il “ciò che non si fa”.
Lavori che si spera generino pensieri e opinioni, a volte probabilmente non positive, forse semplicemente necessarie. Perché basta guardarsi intorno per capire che stanno cominciando a diventare un po’ troppe le cose che fingiamo di non vedere.
inaugurazione venerdì 3 aprile 2009 ore 17:30 prorogata |
fino a giovedì 4 giugno 2009 |