Prima Visione Dessé
Il concerto
con: Aleksei Guskov, Dmitri Nazarov, Mélanie Laurent
2009, 120′
COMMEDIA
Trama – All’epoca dell’Unione Sovietica, sotto il governo di Brezhnev, il
direttore dell’orchestra del Bolchoï, Andrei Filipov, era all’apice del
successo. Tuttavia, il suo rifiuto di allontanare alcuni musicisti di
origine ebraica, tra cui il suo caro amico Sacha Grossman, gli costò
l’allontanamento e la disgrazia. Il cinquantenne Andrei, dopo la caduta
del blocco sovietico, continua a lavorare per il prestigioso teatro ma
in qualità di custode, vessato e ingiuriato dal direttore cha ha per
lui una profonda antipatia. L’occasione del riscatto per Andrei giunge
sotto forma di un fax, che l’uomo trova per caso, in cui l’orchestra è
invitata a Parigi per tenere un concerto al Théâtre du Châtelet. Andrei
non ci pensa due volte: convoca tutti i suoi vecchi compagni musicisti
– ridotti ormai a compiere i mestieri più disparati per sopravvivere –
e decide di presentarsi a Parigi al posto della vera Orchestra del
Bolchoï per rivivere finalmente i fasti del passato.
.
Critica – ‘Il concerto’, commedia in grottesco di Radu Mihaileanu (il
regista di ‘Train de vie’), è acuta e divertente. Nell’intrigo un
famoso direttore d’orchestra del Bolshoi di Mosca che era stato
esautorato per aver rifiutato di licenziare orchestrali ebrei, 25 anni
dopo si vendica sostituendo all’orchestra ufficiale del teatro una
propria compagine di musicisti. Ma è interessante soprattutto l’oggi:
le mondanità dei miliardari russi, la gente che fa qualche soldo
partecipando a manifestazioni di orgoglio ex comunista.” (Lietta
Tornabuoni, ‘La Stampa’, 19 ottobre 2009)
.
“‘Le concert’, nuovo film del regista romeno di ‘Train de vie’, Radu
Mihaileanu, racconta la rivincita di un grande direttore d’orchestra
sovietico silurato sotto Breznev per aver osato difendere i propri
musicisti ebrei. (…) La fase del reclutamento e della trasferta a
Parigi, dove gli orchestrali si disperdono per arrabattarsi con mille
mestieri da emigranti, è un crescendo di trovate esilaranti che
nasconde a dovere la svolta mélo della seconda parte. Per coronare il
trionfo difatti la scalcinata orchestra suonerà con una star del
violino (Mélanie Laurent) che a sua insaputa ha più di un legame con
quel gruppo di straccioni. E qui Mihaileanu cala l’asso, fondendo
l’anima satirica e quella politica con un’esecuzione del concerto per
violino di Caikovskij che strappa immancabilmente le lacrime alla
platea. Trasformando il sogno comunista in armonie musicali, e le
persecuzioni di un intero popolo in un’intricata vicenda di famiglia.
Un poco macchinoso, a tratti. Ma i fantasmi del comunismo e
dell’antisemitismo sono più vivi che mai. Per questo continuano a far
ridere e piangere.” (Fabio Ferzetti, ‘Il messaggero’, 19 ottobre 2009)
.
“Divertente come ‘Train de vie’, costruito sullo stesso meccanismo:
banda di sfigati che cerca la sua grande occasione.” (Maria Rosa
Mancuso, ‘Il Foglio’, 21 ottobre 2009)
giovedì 4 febbraio | riposo |
venerdì 5 febbraio | 21:30 |
sabato 6 febbraio | 18:00, 20:15, 22:30 |
domenica 7 febbraio | 18:00, 20:15 |
lunedì 8 febbraio | vedi programmazione Kinoglaz |
martedì 9 febbraio | 21:30 |
mercoledì 10 febbraio | 21:30 |
giovedì 11 febbraio | vedi programmazione Kinoglaz |