Prima Visione Dessé
Departures
con: Kimiko Yo - Masahiro Motoki - Ryoko Hirosue - Tsutomu Yamazaki
2010, 130′
DRAMMATICO
Trama - Daigo Kobayashi è un giovane violoncellista costretto a tornare nella sua città natale dopo lo scioglimento dell’orchestra di cui faceva parte. Per mantenere se stesso e sua moglie, Daigo accetta un impiego come cerimoniere funebre, ovvero colui che compie il rito di lavaggio, vestizione e posizionamento nella bara dei morti per accompagnarli nel trapasso. La sua nuova occupazione non è ben accetta tra parenti e amici, soprattutto da sua moglie, ma il costante contatto con la morte e con coloro che hanno subito la perdita di uno dei propri cari, aiuterà invece Daigo a comprendere quali siano i più importanti legami e valori nella vita.
Critica – “‘Departures’, il film del regista giapponese Yojiro Takita, è tanto bello quanto politicamente scorretto. Osa parlare della morte in una società che tenta in ogni modo di allontanarla dall’orizzonte umano. Uno scandalo, dunque, in un mondo alla ricerca della ricetta dell’eterna giovinezza, che vorrebbe trasformare persino la vecchiaia in malattia e come tale curarla. Per questo è parsa decisamente coraggiosa la scelta dei giurati dell’Academy Awards di premiare lo scorso anno ‘Departures’ con l’Oscar come miglior film straniero avendo in lizza pellicole importanti come ‘La classe’ (Palma d’oro a Cannes) e ‘Valzer con Bashir’ (Golden globe). Coraggiosa come la decisione di Takita di girare un film in cui la vera protagonista fosse la morte, mostrata attraverso la cerimonia di preparazione dei cadaveri che, nel culto nipponico dei defunti, assume un valore simbolico e religioso profondo e sconosciuto a noi occidentali. Il regista – apprezzato in patria e noto all’estero per storie di magia e samurai ambientate in epoche antiche – con ‘Departures’ cambia decisamente registro. E lo fa utilizzando lo stile rarefatto del cinema d’autore giapponese, capace di trasformare la poesia in immagini, mostrando una realtà fatta di emozioni appena espresse, di un’introspezione che racconta la profondità dei sentimenti. In questo caso i sentimenti contrastanti del protagonista, Daigo, giovane violoncellista che, dopo lo scioglimento dell’orchestra in cui suona, torna con la moglie nella sua cittadina natale per cercare un nuovo lavoro. (…) Non senza momenti di humour e situazioni comiche, talvolta surreali ma mai irriguardose, ‘Departures’ è un film delicato, di struggente poesia, a tratti commovente. Attraverso la bellezza di un rituale antico, elegante e rispettoso, la morte riacquista dignità. E in qualche modo viene riaccostata alla realtà dell’uomo, alla quale pure appartiene indissolubilmente, nonostante tutti i tentativi di esorcizzarla. Nella sacralità del rito quell’ultimo saluto, per mezzo del quale si riavvicina il più possibile il defunto ai suoi cari, si rivela anche come l’estremo spazio non solo per esprimere gratitudine per il dono di una vita, ma anche per una riconciliazione sincera, necessaria seppur tardiva. Così in quella ricomposizione di un corpo ormai esanime finiscono per ricomporsi anche affetti ed esistenze. Una regia misurata, sorretta da una sceneggiatura mai banale e da una recitazione sempre credibile, fanno di questo film un piccolo capolavoro fuori dagli schemi, che affronta con intelligenza e sensibilità un tema difficile, scomodo. Un film che rischiava di rimanere lontano dalle sale italiane e che invece sarà possibile vedere dal 9 aprile grazie alla piccola società di distribuzione Tucker Film, alla quale bisogna riconoscere non poco coraggio.” (Gaetano Vallini, ‘L’Osservatore Romano’, 2 aprile 2010)
Note - OSCAR 2009 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
giovedì 8 aprile | riposo |
venerdì 9 aprile | 21:30 |
sabato 10 aprile | 17:30 20:00 22:30 |
domenica 11 aprile | 17:30 20:00 |
lunedì 12 aprile | vedi programmazione Kinoglaz |
martedì 13 aprile | 21:30 |
mercoledì 14 aprile | 21:30 |
giovedì 15 aprile | riposo |