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Giselle
Giselle
Storia del balletto
Théophile Gautier è l’autore del libretto di Giselle, scrittore autorevole dell’epoca, nonché critico d’arte. L’idea di questo balletto nasce sfogliando le pagine del romanzo “De l’Allemagne” di Heinrich Heine: rimase attratto infatti dalla leggenda delle Villi, spiriti della tradizione slava, molto simili agli Elfi.
Nel 1841 decise di iniziare a scrivere di suo pugno un balletto, ispirandosi alla ballerina Carlotta Grisi, di cui era fervente ammiratore: lo intitolò Les Wilis. Balletto. Rimase titubante però nello scriverlo, perché si sentiva ridicolo, data la sua fama di romanziere, a scrivere un libretto ma a poco a poco cambiò idea, forse soprattutto grazie ai versi di Fantomes, tratti dalla raccolta Orientales di Victor Hugo.
La sera stessa della decisione, decise di andare all’Opéra National de Paris e lì incontrò il drammaturgo Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges, a cui parlò della sua intenzione. Questo fu entusiasta all’idea di concepire il libretto e pochi giorni dopo Saint-Georges aveva già scritto una bozza per l’opera, che però si discostava molto dal pensiero originario di Gautier. Le due menti allora si unirono in una sola per redigere il definitivo libretto, che fu accettato immediatamente all’Opéra National de Paris.
Il passo successivo consisteva ora nel trovare il compositore adatto per musicare il libretto: la scelta non poteva che ricadere su Adolphe-Charles Adam, artista di grande fama nella produzione di musiche per balletti. Le musiche vennero composte in poco tempo, sia per la sua bravura, sia perché lavorava insieme a due suoi grandi amici, Gautier e Saint-Georges. Giselle ebbe così la sua musica, nuova, accolta benevolmente anche dalla critica del tempo.
Tutto, fuorché la coreografia, era pronto. Il coreografo designato dagli autori però non fu lo stesso che poi realizzò, almeno formalmente: all’Opéra National de Paris avevano assegnato come coreografo Jean Coralli, mentre gli autori, che avevano fortemente voluto Carlotta Grisi, avevano designato come coreografo il compagno della ballerina il famoso Jules Perrot. Si decise dunque che Coralli avrebbe curato le scene nell’insieme, mentre Perrot i passi della ballerina. Il tutto venne fatto di nascosto da quest ultimo e senza compenso. In seguito, sui manifesti e i volantini, comparve però solo il nome di Jean Coralli.
Opéra National de Paris, il 28 giugno del 1841, giorno del suo 22º compleanno, Carlotta Grisi si esibì per la prima volta in “Giselle”, insieme a Lucien Petipa nel ruolo di Albrecht. Il balletto fu un successo incredibile, tanto che ancora oggi viene considerato come uno dei più grandi balletti classici mai rappresentati.
Tra realtà e leggenda
L’autore del libretto, alla lettura del “De l’Allemagne” di Heinrich Heine rimase impressionato dalla suggestività dei luoghi descritti e soprattutto delle Villi, spiriti di giovani morte prima del matrimonio, incapaci di trovare riposo eterno nella morte. La storia infatti parte da questi spiriti dalla radice slava vila che significa fata. Nel libro di Heine inoltre le Villi provano un irrefrenabile desiderio e un amore incredibile per la danza: questa passione sarà poi fonte di ispirazione per la prima bozza del libretto.
Grandi interpreti
Il ruolo di Giselle è stato interpretato la prima volta da Carlotta Grisi, ballerina di straordinario talento, capace di impersonificare la contadina quanto la villi con grande maestria, diversamente però dalla ballerina Fanny Essler che interpretò il personaggio due anni dopo. Questa ballerina infatti fu capace di incentrare il balletto, grazie alle sue doti, non più sulla fine del secondo atto, durante l’atmosfera magica delle villi danzanti, ma alla morte di Giselle, alla fine del primo atto.
Questa contrapposizione tra i due talenti sottolinea la difficoltà che richiede l’interpretazione del ruolo di Giselle: intensità, mimica e capacità drammatiche nel primo atto; tecnicismo e leggerezza nel secondo. Le due ballerine dunque, insieme, hanno saputo ricreare il personaggio nel migliore dei modi.
I nomi della danza che hanno interpretato questo ruolo sono tra i più famosi: Tamara Karsavina, una pietra miliare della danza, ha ballato nel 1910; Olga Spessivtseva, Galina Ulanova, Alicia Markova, Alicia Alonso, Antoinette Sibley, Margot Fonteyn, Lynn Seymour, Natalia Makarova, Gelsey Kirkland, Irina Kolpakova, Ekaterina Maximova, Eva Evdokimova, Carla Fracci, Altynai Asylmuratova, Alessandra Ferri, Viviana Durante.
Per quanto riguarda invece il ruolo di Albrecht, si ricordano i nomi di Rudolf Nureyev ed Erik Bruhn e oggi quello di Roberto Bolle.
Giselle oggi
A differenza di altri balletti, Giselle non ha subito significative modifiche per quanto concerne la coreografia nel corso del tempo, a differenza di altri balletti re-inscenati completamente. L’ultima rappresentazione originale all’Opéra National de Paris risale al 1868 e fu solo in seguito, con l’arrivo di Marius Petipa, fratello dei Lucien Petipa e primo interprete del balletto, che Giselle venne adattata alla tradizione della scuola russa. Petipa appurò dei tagli soprattutto nelle scene mimate e nella variazione che la protagonista esegue nel primo atto.
Merito del successo del balletto al giorno d’oggi però va alla produzione dei Balletti russi di Sergej Diaghilev, nei primi decenni del XX secolo.
La Musica
L’importanza attribuita a questo balletto classico è dovuta soprattutto alla sua originalità. I balletti rappresentati prima di Giselle non hanno quasi niente di originale, di composto su misura: molti sono orchestrati con brani simili ad altri o addirittura presi in prestito. Le musiche di questo balletto invece sono tessute su misura, rispettando l’intenzione e l’originalità del coreografo e dell’autore e mostrano ben poche somiglianze dirette con la musica del tempo.
Ci sono sette temi principali nel balletto: quattro di questo appartengono al popolo: i mietitori, i cacciatori, le villi e Hilarion. Tre di questi sono meno specifici: il tema della danza e due leitmotiv d’amore. Questa precisa struttura è stata volutamente disegnata per aiutare la narrazione del balletto.
Oggigiorno le produzioni di Giselle sono danzate sopra brani considerevolmente lontani dai brani originali di Adam. Le modifiche furono dapprima fatte da Marius Petipa, quando sostanzialmente revisionò il balletto a San Pietroburgo nel 1884, poi nel 1887 e successivamente nel 1899. Attraverso le centinaia di rappresentazioni lungo tutti questi anni, le musiche di Adam sono state vittima di alterazioni, aggiunte e tagli. Parte infatti delle musiche che possiamo ascoltare oggi sono state attribuite ad altri compositori, incluso il conduttore del Teatro Imperiale di San Pietroburgo, Léon Minkus.
Il Balletto
Atto I
- Introduzione
- Entrata di Loys/Albrecht
- Entrata di Giselle
- Ritorno dalla vendemmia
- La caccia – prima parte
- Pas de deux e la caccia – seconda parte
- Marcia dei vendemmiatori
- Galop
- Finale
Atto II
- Apparizione di Myrtha
- Variazione di Myrtha
- Seconda variazione di Myrtha
- Apparizione di Giselle
- Variazione di Giselle
- Entrata di Albrecht
- Entrata di Hilarion
- Gran Pas de deux
- Variazione di Albrecht
- Variazione di Giselle
- Variazione di Albrecht
- Apparizione dell’alba
Il Soggetto
Il balletto si compone in due atti: il primo riguarda la vicenda di Giselle che culmina nella sua morte; il secondo atto invece riguarda la leggenda delle Villi e l’amore di Giselle per Albrecht che culmina nella volontà di salvargli la vita, anche se questo è stato la principale causa della sua morte.
Atto I
In un villaggio durante la vendemmia, tra le viti, una giovane contadina, Giselle, che adora ballare e che darebbe la vita per questa sua passione, si innamora di un giovane, Albrecht, di cui ignora le origini poiché si presenta e la corteggia travestito da popolano: lui è un principe. Giselle e Albrecht danzano gioiosamente nonostante i continui richiami della madre di questa, che la ammonisce per le sue precarie condizioni di salute. Il contendente di Albrecht, geloso di questo amore di Giselle, notando il mantello di questo e la sua spada, capisce come stanno veramente le cose.
La corte, impegnata in una battuta di caccia, entra nel villaggio per trovare ristoro. Tra i vari componenti di questa, c’è anche la promessa sposa di Albrecht, una nobile. Il rivale in amore smaschera il principe davanti a tutti: Giselle, perdutamente innamorata, impazzisce e muore per il dolore.
Atto II
Nel mezzo della notte, Albrecht si reca nella foresta, dove trova la tomba di Giselle, indicata con una croce. Disperato prega davanti alla tomba della ragazza e da lì esce questa trasformata in una villi. La regina delle Villi raduna a sé tutte le sue discepole e insieme a loro inizia a danzare con Albrecht. Il loro intento era quello di far morire per sfinimento il giovane e ci sarebbero riuscite se non fosse intervenuta Giselle a sostenerlo fino all’alba, momento in cui le altre villi sono costrette a svanire.
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
di Adolphe Adam.
Coreografie: Marius Petipa dopo Jean Coralli e Jules Perrot.
Direttore: Barry Wordsworth (Royal Ballet) e Koen Kessels (Birmingham Royal Ballet).
Produzione: Peter Wright.
Scenografie: John MacFarlane.
con Giselle: Marianela Nuñez Direttore: Koen Kessels, Albrecht: Rupert Pennefather.
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dalla Royal Opera House di Londra
Mercoledì 19 gennaio
ORARIO
ore 19:00 apertura biglietteria
ore 19:45 “15 minuti di presentazione” a cura di
Letizia Innocenti e Elisabetta Porta
ore 20:00 inizio diretta
- Atto I: ore 20:30 - 21:30.
- Intervallo: ore 21:30 – 21:55.
- Atto II: ore 21:55 - 22:50.
· Fine Opera: ore 23:00.
L'opera sarà preceduta da “15 minuti di presentazione”
a cura di LETIZIA INNOCENTI e ELISABETTA PORTA
BIGLIETTI: € 12,00
prevendita nelle ore di apertura del cinema
mercoledì 19 gennaio 2011 | 19:45 |