KinOOpera
IL FLAUTO MAGICO
regia William Kentridge
direzione d'orchestra Roland Böer
con:
Günther Groissböck (Sarastro),
Saimir Pirgu (Tamino),
Detlef Roth (Sprecher / I Priester),
Roman Sadnik (II Priester),
Albina Shagimuratova (Königin der Nacht),
Genia Kühmeier (Pamina),
Aga Mikolaj (I Dame),
Heike Grötzinger (II Dame),
Maria Radner (III Dame),
Ailish Tynan (Papagena),
Alex Esposito (Papageno).
In diretta via satellite dal Teatro alla Scala di Milano
Il flauto magico | |
Locandina della prima rappresentazione, nel 1791 |
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Titolo originale: | Die Zauberflöte |
Lingua originale: | tedesco |
Genere: | Singspiel, o Opera tedesca |
Musica: | Wolfgang Amadeus Mozart (Partitura online) |
Libretto: | Emanuel Schikaneder (con Karl Ludwig Giesecke) (Libretto online) (DE) |
Fonti letterarie: | |
Atti: | due |
Epoca di composizione: | |
Prima rappresentazione: | 30 settembre 1791 |
Teatro: | Theater auf der Wieden di (Vienna) |
Prima rappresentazione italiana: | |
Teatro: | |
Versioni successive:
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Personaggi:
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Autografo: | |
Ratio: | {{{ratio}}} |
Il flauto magico (K 620), titolo originale Die Zauberflöte, è un Singspiel in due atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Emanuel Schikaneder e con il contributo di Karl Ludwig Giesecke.
La prima rappresentazione avvenne al Theater auf der Wieden di Vienna il 30 settembre 1791.
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Trama
Atto I
Un paesaggio montuoso, con un tempio sullo sfondo in un Egitto immaginario. Il principe Tamino, disarmato, è inseguito da un serpente; sfinito, cade svenuto («Zu Hilfe! zu Hilfe»). Dal tempio escono tre dame velate che uccidono il serpente e, dopo aver ammirato la bellezza del volto del giovane principe, si allontanano per informare della sua presenza la loro signora, la Regina della Notte.Tamino, ripresi i sensi, crede di dovere la propria salvezza a Papageno, un uccellatore vagabondo vestito di piume, sopraggiunto nel frattempo («DerVogelfänger bin ich ja»). Ma Papageno è subito smascherato e punito per la sua menzogna dalle tre dame, che gli chiudono la bocca con un lucchetto d’oro e mostrano al principe il ritratto di Pamina, figlia della Regina della Notte: il giovane se ne innamora all’istante («Dies Bildnis ist bezaubernd schön»). Con fragore di tuono appare la Regina della Notte, che spiega a Tamino come la figlia sia stata rapita da un malvagio di nome Sarastro e supplica il principe di liberarla, promettendogliela in sposa («O zittre nicht… Zum Leiden bin ich auserkoren»). Le dame donano al giovane, che si è offerto di salvare Pamina, un flauto d’oro incantato.A Papageno, liberato dal lucchetto, consegnano invece un carillon magico e gli ordinano di accompagnare Tamino nell’impresa. Sala nel palazzo di Sarastro. Pamina, che ha tentato di fuggire per sottrarsi alle insidie del moro Monostato, è stata nuovamente catturata. Sopraggiunge Papageno, che involontariamente mette in fuga Monostato, spaventato dal suo strano aspetto. Papageno rivela alla fanciulla di essere stato inviato dalla Regina della Notte, insieme a un giovane principe che l’ama. I due, pieni di speranza, esprimono la loro fede nella forza dell’amore («Bei Männern, welche Liebe fühlen»). Luogo antistante l’ingresso ai templi della Ragione, della Natura e della Sapienza. Guidato da tre fanciulli,Tamino giunge dinanzi a tre templi: se l’accesso al tempio della Ragione e a quello della Natura gli viene impedito, si schiude la porta del tempio della Sapienza. Un sacerdote spiega a Tamino che Sarastro non è un essere malvagio e che Pamina è stata allontanata dalla madre per profondi e imperscrutabili motivi. Rimasto solo,Tamino si domanda se la giovane sia ancora in vita. Un coro invisibile risponde di sì. Risollevato, il giovane comincia a suonare il flauto e subito sbucano dal bosco gli animali resi mansueti dal suono dello strumento. Da poco lontano Papageno risponde con il suo zufolo al richiamo del flauto. Il carillon magico di Papageno obbliga Monostato e alcuni servi, che stavano per catturarlo insieme alla fanciulla, a danzare e marciare come per magia. Sopraggiunge Sarastro con il suo seguito. La giovane implora perdono per la fuga, ma Sarastro si rifiuta di lasciar tornare Pamina dalla madre.Tamino viene trascinato da Monostato al cospetto di Sarastro. Il principe e Pamina si riconoscono al primo sguardo e si abbracciano. Sarastro ordina che Monostato venga punito per aver insidiato la fanciulla e fa condurre Tamino e Papageno al tempio degli iniziati.
Karl Friedrich Schinkel Apparizione della Regina della notte. Gouache per una scenografia (1815) de Il flauto magico
Atto II
Bosco di palme. Sarastro chiede ai sacerdoti degli iniziati di accogliere Tamino nel tempio, dove verrà sottoposto alle prove che gli consentiranno di appartenere alla schiera degli eletti e di sposare Pamina: la richiesta viene accolta e tutti invocano Iside e Osiride affinché donino alla nuova coppia spirito di saggezza («O Isis und Osiris»).Tamino viene condotto nell’atrio del tempio per essere sottoposto alla prima prova: mantenere il silenzio qualunque cosa accada. Da parte sua, Papageno si mostra spaventato e recalcitrante. Si lascia convincere dalla promessa di ottenere finalmente una compagna. I tentativi delle tre dame, inviate dalla Regina della Notte per costringerli a parlare, sono respinti, e alla prima prova superata Monostato si avvicina furtivamente a Pamina addormentata: vorrebbe baciarla («Alles fühlt der Liebe Freuden»), ma è cacciato dalla Regina della Notte che, porgendo un pugnale alla figlia, le ordina di vendicarla uccidendo Sarastro («Der Hölle Rache»). Monostato, non visto, ha ascoltato tutto e minaccia di rivelare l’intrigo qualora Pamina non acconsenta alle sue brame.Ma giunge in tempo Sarastro, che dopo aver scacciato Monostato si rivolge a Pamina spiegandole che solo l’amore, non la vendetta, conduce alla felicità («In diesen heil’gen Hallen»). Sala del tempio.Tamino e Papageno sono invitati dai sacerdoti a rimanere ancora in silenzio. Papageno inizia a conversare con una vecchia che scompare non appena egli le domanda quale sia il suo nome. Ricompaiono i tre fanciulli, che recano, insieme agli strumenti di Tamino e Papageno, una tavola imbandita. Mentre Papageno è felice di mangiare e bere,Tamino suona tristemente il suo flauto. Sopraggiunge Pamina, ma alla sua gioia di rivedere l’amato Tamino non può rispondere. Disperata, Pamina crede di non essere più amata e si augura la morte («Ach, ich fühl’s, es ist verschwunden!»). Antro delle piramidi. Sarastro esorta i due innamorati a pazientare, giacché altre prove li attendono («Soll ich dich,Teurer,nicht mehr sehen»).Al suono del carillon, Papageno medita sulla sua solitudine e sul suo desiderio di incontrare finalmente una donna che sia fatta per lui («Ein Mädchen oder Weibchen»). Riappare la vecchia, che cela in realtà la bella Papagena. Quando Papageno cerca di abbracciarla, la giovane scompare. Un giardino. Pamina, credendosi abbandonata da Tamino, tenta di uccidersi, ma è salvata dai tre fanciulli, che la rassicurano sui sentimenti dell’amato. Paesaggio montuoso.Tamino è scortato nel frattempo da due armigeri che lo conducono alle prove supreme del fuoco e dell’acqua, e poco dopo Pamina si unisce a loro.Al suono del flauto magico, le prove sono superate con successo. Ma Papageno è disperato perché Papagena è scomparsa. I tre fanciulli gli suggeriscono di suonare il carillon magico e così la fanciulla riappare. Nella scena conclusiva Monostato, la Regina della Notte e le tre dame meditano di uccidere Sarastro e di prendere così il sopravvento sugli iniziati, ma sono subito travolti e vinti.Tutta la scena è invasa dalla luce del sole. Sarastro e i sacerdoti celebrano la vittoria della luce sulle tenebre («Die Strahlen der Sonne»).
Forme musicali
Nella partitura del Flauto magico, un Singspiel tedesco come Il ratto dal serraglio, si possono identificare rimandi a varie forme e generi musicali, fino a vere e proprie citazioni:
- L’Ouverture, ad esempio, riprende il tema principale della sonata in Si bemolle Maggiore di Muzio Clementi e si può notare l’utilizzo di alcune caratteristiche tipiche dell’Ouverture francese, costituita da un’introduzione lenta, in un marcato ritmo puntato, seguita da un vivace movimento in stile fugato.
- Lied viennese, bipartito in luogo della tripartizione tipica dell’aria italiana (ad es. “Ein Mädchen oder Weibchen” di Papageno);
- Corale luterano, fuga e contrappunto con particolare riferimento all’arte di Bach e Handel che Mozart aveva potuto approfondire tramite il Barone Gottfried van Swieten (ad es. Ouverture);
- Corale luterano variato, sul modello specificamente bachiano (Melodia originaleAch Gott vom Himmel sieh darein) scena degli armigeri;
- Aria italiana, sia dell’opera buffa sia dell’opera seria (aria di Pamina e arie della Regina della notte);
- Recitativo accompagnato secondo il modello di Gluck (scena dell’Oratore).
Struttura dell’opera
Atto primo
Quadro I Prologo in terra
- N. 1 Introduzione Zu Hilfe! Zu Hilfe! Sonst bin ich verloren (Tamino, le tre dame)
- N. 2 Aria Der Vogelfänger bin ich ja (Papageno)
- N. 3 Aria di Tamino Dies Bildnis ist bezaubernd schön (Tamino)
- N. 4 Recitativo e Aria O zittre nicht, mein lieber Sohn! – Zum Leiden bin ich auserkoren (Regina della notte)
- N. 5 Quintetto Hm Hm Hm (Tamino, Papageno, le tre dame)
Quadro II Viaggio verso la saggezza
- N. 6 Terzetto Du feines Täubchen, nur herein! (Monostatos, Pamina, Papageno)
- N. 7 Duetto Bei Männern, welche Liebe fühlen (Pamina, Papageno)
- N. 8 Finale primo Zum Ziele führt dich diese Bahn (i tre fanciulli, Tamino)
Atto secondo
Quadro I Tempio di Sarastro
Quadro II Intermezzo ambiguo
- N. 11 Duetto Bewahret euch vor Weibertücken (Secondo sacerdote e Sarastro)
- N. 12 Quintetto Wie? Ihr an diesem Schreckensort? (Le tre dame, Tamino, Papageno)
Quadro III Intermezzo notturno
- N. 13 Aria Alles fühlt der Liebe Freuden (Monostatos)
- N. 14 Aria Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen (Regina della notte)
- N. 15 Aria di Sarastro In diesen heil’gen Hallen (Sarastro)
Quadro IV Prove dell’aria e del silenzio
- N. 16 Terzetto Seid uns zum zweitenmal willkommen (I tre fanciulli)
- N. 17 Aria Ach, ich fühl’s, es ist verschwunden (Pamina)
Quadro V Saggezza di Sarastro e saggezza di Papageno
- N. 18 Coro O Isis und Osiris, welche Wonne! (Sacerdoti)
- N. 19 Terzetto Soll ich dich, Teurer, nicht mehr seh’n? (Pamina, Tamino, Sarastro)
- N. 20 Aria Ein Mädchen oder Weibchen wünscht Papageno sich! (Papageno)
Quadro VI Prove dell’acqua e del fuoco. Vittoria del bene
- N. 21 Finale secondo Bald prangt, den Morgen zu verkünden (i tre fanciulli, Pamina)
Personaggi
Tamino
Tamino (tenore lirico) appare nell’opera sin dal primo momento, quando le tre Dame della Regina della notte lo salvano da un mostro. È un personaggio pacato, controllato e innamorato di Pamina.
Tamino appare anche nei due film ispirati alla grande opera mozartiana: Il flauto magico di Ingmar Bergman e Il flauto magico di Kenneth Branagh. In quest’ultimo veste i panni di un coraggioso soldato che viene salvato dalle tre Dame dal gas velenoso sparso tra le trincee, invece che dal mostro della versione tradizionale.
Pamina
Pamina (soprano)è una giovane principessa, figlia della Regina della Notte, è innamorata di Tamino. Quest’ultimo la salva dalle forze del male e la rende felice.
Tamino e Pamina sono nomi di origine egiziana, derivano da Ta-Min e Pa-Min, cioè servo e serva del dio Min, antica divinità dell’Alto Egitto, protettore della fecondità e della fertilità.[1]
Papageno
È un giovane uccellatore, al servizio della Regina della notte, che suona il flauto di Pan a cinque canne ed è alla ricerca di una donna da amare: una Papagena. Funge da aiutante nei confronti del principe Tamino, al quale dice, mentendo, di averlo salvato da un serpente (ucciso invece dalle Tre dame che, per punizione, gli chiudono la bocca con un lucchetto). All’inizio dell’opera appare come un bugiardo e un codardo, ma in seguito si rivelerà di buon cuore e piuttosto saggio.
La sua parte è sostenuta da un baritono lirico-brillante, il primo dei quali fu lo stesso librettista Schikaneder.
Sarastro
Sarastro (basso profondo) all’inizio viene dipinto come un crudele tiranno poiché ha rapito Pamina, ma egli lo ha fatto per proteggerla dalla crudele madre, la regina Astrifiammante. Quest’ultima minaccia Pamina, tramite la famosa aria Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen, ordinandole di uccidere Sarastro e di consegnarle il prodigioso Cerchio Settemplice solare, il quale protegge Sarastro e i suoi discepoli, gli Iniziati.
Intona due arie: O Isis und Osiris e In diesen heil’gen Hallen.
Astrifiammante
La Regina della notte (Soprano di coloratura), ossia Astrifiammante, è la madre della principessa Pamina, rapita da Sarastro, per proteggerla dalla madre stessa.
È una donna crudele che governa i suoi sudditi in un modo spietato facendoli spiare dalle tre Dame che ha al suo servizio.
Il suo unico scopo è la conquista del mondo. Per realizzare il suo sogno però ha bisogno del Settemplice Cerchio Solare, custodito da Sarastro. Per questo chiede a sua figlia, la principessa Pamina, di uccidere Sarastro. Come tono di voce è un soprano leggero. Morirà con Monostatos e le tre Dame in un terremoto al palazzo di Sarastro.
Nel primo atto Astrifiammante usa le tre Dame per esortare Tamino e Papageno a partire per il salvataggio della figlia.
La regina della notte intona la famosissima aria Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen (La vendetta dell’inferno ribolle nel mio cuore), in cui intima alla figlia di uccidere Sarastro.
Monostatos
Monostratos è il (tenore) moro che insidia Pamina per costringerla ad amarlo. Dapprima alleato di Sarastro, lo tradisce aiutando la Regina della Notte in cambio della mano della figlia di quest’ultima. Perirà nel castello di Sarastro a causa di un terremoto con la regina e le tre Dame.
Le tre Dame
Sono le tre donne al servizio della Regina della Notte. Sono incaricate di spiare i poveri sudditi della crudele monarca e di consegnare all’uccellatore Papageno birra, pane e fichi, a patto che egli catturi uccelli per la sovrana. All’inizio dell’opera le tre dame appaiono tre brave donne che salvano il principe Tamino perché innamoratesi di lui, però continuando nell’opera si capisce che sono tre tentatrici, il cui unico scopo è quello di aiutare la loro regina nella distruzione di Sarastro. Moriranno con la regina e Monostatos nel castello di Sarastro a causa di un terremoto.
Elementi culturali
Svariati elementi culturali sono confluiti nel Flauto magico:
- Il fiabesco-meraviglioso settecentesco (flauto e Glockenspiel dalle proprietà magiche, apparizioni di animali e di genietti, montagne che si aprono svelando meravigliose sale);
- L’illuminismo e il giusnaturalismo (aspirazione dell’uomo alla saggezza, alla ragione e al rapporto armonico con la natura);
- La massoneria (riti d’iniziazione per accedere ai misteri e alla luce, invocazioni delle divinità egizie Iside e Osiride, comunità dei seguaci di Sarastro, ricca simbologia con particolare riferimento ai numeri e alla misteriosofia);
- L’Hanswurst e il Kasperl popolar-viennese (l’umile, il popolaresco, il comico, il semplice, il naturale e il bonario che sono racchiusi nella figura di Papageno).
Il flauto magico può essere letto sia come fiaba per bambini sia come racconto massonico o come storia a contenuto illuminista.
La vicenda racconta però anche lo sviluppo di un individuo che, da giovane, ignorante e debole che era, diventa saggio, sapiente e uomo attraverso la scoperta dell’amore e il superamento di varie prove iniziatiche.
Durante questo percorso formativo, il giudizio di Tamino sui due Regni nemici si capovolge: il bene, inizialmente identificato con il Regno lunare della Regina della notte in quanto vittima del rapimento della figlia condotto da Sarastro, finirà per essere identificato nel Regno solare di quest’ultimo, inizialmente giudicato come malvagio. Nel Regno di Sarastro, Tamino troverà ragione e saggezza. Si scoprono così le buone intenzioni di Sarastro nel portare a sé Pamina, non togliendole libertà ma sottraendola con intento protettivo alla malvagia madre onde poterla destinare al giovane predestinato ed eroe della vicenda, ovvero lo stesso Tamino.
Oltre ad un’interpretazione incentrata sulla contrapposizione orizzontale fra i due Regni, si può interpretare in un’ottica verticale dove la contrapposizione è fra il potere, l’autorità, i Regni e il sotto-mondo popolare, semplice e genuino rappresentato da Papageno. L’antitesi è allora fra il concreto uomo-animale allo stato naturale e l’eletto, aristocratico ed astratto Tamino. Il Regno della luna e quello del sole sono nemici ma, allora, sostanzialmente uguali.
Entrambi rappresentano l’autorità e l’ordine, mentre Papageno – che non ha superato le prove iniziatiche ma che di ciò s’infischia beatamente – è l’uomo di tutti i giorni capace di servire allo stesso modo la Regina della notte come Sarastro, consapevole che la bontà e la felicità, seppur materiale, stanno dalla sua parte.
La Rivoluzione Francese porterà a “politicizzare” i personaggi: la perfida Regina della Notte sarà associata all’odiato Ancien Régime, Sarastro all’Illuminismo.
Oltre al filone razionalista della cultura massonica del ‘700, l’opera documenta un filone caratterizzato dal misticismo e dall’attrazione per i misteriosi scenari dell’Oriente. Mozart vi affronta tematiche tipiche della cultura massonica, e a lui care: morte e rinascita, rapporto tra terreno e ultraterreno, iniziazione e prova come cammino per giungere all’amore universale.
(Da Wikipedia, l’enciclopedia libera)
Giovedì 24 Marzo ore 20:00
“Un lavoro degno di essere rappresentato nelle festività più solenni, davanti ai più grandi monarchi”, sentenziò Salieri.
Ed era un augurio, perché al capolavoro di Mozart, nel suo ultimo anno di vita, si aprirono solo le porte di un popolare teatro di periferia.
Sotto l’apparenza della fiaba, Il flauto magico racchiude il mistero di un rito iniziatico e di una storia stratificata, piena di allegorie che ancora scatenano la fantasia.
Il direttore Roland Böer, un cast di eccellenti cantanti mozartiani e la splendida regia di William Kentridge, già applaudita in Europa, ci accompagnano in quel percorso a ostacoli in cui “grazie alla potenza della musica/passiamo lieti attraverso la tetra notte della morte”.
La recita del 24 marzo sarà trasmessa in diretta nelle sale cinematografiche in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.
giovedì 24 marzo 2011 | 20:00 |