KinOOpera
MADAMA BUTTERFLY
di Giacomo Puccini
regia Takao Okamura
direzione d'orchestra Valerio Galli
con: Kimiko Suehiro, Alessandra Meozzi, Massimiliano Pisapia
In diretta via satellite
regia Takao Okamura
direzione d'orchestra Valerio Galli
con: Kimiko Suehiro, Alessandra Meozzi, Massimiliano Pisapia
In diretta via satellite
KinOOpera Martedì 8 novembre 2011 ore 20:00 primo appuntamento evento in contemporanea nazionale via satellite in alta definizione MADAMA BUTTERFLY di Giacomo Puccini dal Festival Puccini di Torre del Lago registrazione estate 2011 Direzione: Valerio Galli Regia: Takao Okamura Interpreti: Kimiko Suehiro, Alessandra Meozzi, Massimiliano Pisapia. L’opera sarà preceduta da “15 minuti di presentazione” a cura di LETIZIA INNOCENTI e ELISABETTA PORTA Schema Orario Opera: Tre atti durata totale 146min ore 19:00 apertura biglietteria ore 19:45 “15 minuti di presentazione” a cura di Letizia Innocenti e Elisabetta Porta ore 20:00 inizio opera - Atto I (56min) 20:00 - 20:56 - Intervallo (20min) con rinfresco offerto - Atto II e III (90min) 21:16 - 22:46 BIGLIETTI: € 10,00 si effettua la prenotazione del posto MADAMA BUTTERFLY Madama Butterfly è un'opera in tre atti (in origine due) di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito e nel libretto "tragedia giapponese" e dedicata alla regina d'Italia Elena di Montenegro. Genesi e debutto Puccini scelse il soggetto della sua sesta opera dopo aver assistito a Londra, nel luglio 1900, all'omonima tragedia in un atto di David Belasco, a sua volta tratta da un racconto dell'americano John Luther Long dal titolo Madam Butterfly, apparso nel 1898. Iniziata nel 1901, la composizione procedette con numerose interruzioni: l'orchestrazione venne avviata nel novembre del 1902 e portata a termine nel settembre dell'anno seguente e soltanto nel dicembre 1903 l'opera poté dirsi completa in ogni sua parte. Per la realizzazione del dramma Puccini si documentò senza sosta e minuziosamente sui vari elementi orientali che ritenne necessario inserirvi. Lo aiutarono particolarmente una nota attrice giapponese, Sada Yacco, e la moglie dell'ambasciatore nipponico con la quale parla in Italia facendosi descrivere usi e costumi dell'affascinante popolo orientale. Costumi al debutto alla Scala di Milano disegnati da Giuseppe Palanti [1]. La sera del 17 febbraio 1904, nonostante l'attesa e la grande fiducia dei suoi artefici, la Madama Butterfly cadde clamorosamente al Teatro alla Scala di Milano. A proposito di questo celebre fiasco, una delle sorelle di Puccini, Ramelde, scrisse al marito: « Alle due siamo andati a letto e non posso chiudere occhio; e dire che tutti eravamo tanto sicuri! Giacomo, poverino, non l'abbiamo mai veduto perché non si poteva andare sul palcoscenico. Siamo arrivati in fondo non so come. Il secondo atto non l'ho sentito affatto e, prima che l'opera finisse, siamo scappati dal teatro. » Versioni successive Il fiasco spinse autore e editore a ritirare immediatamente lo spartito, per sottoporre l'opera ad un'accurata revisione che, attraverso l'eliminazione di alcuni dettagli e la modifica di alcune scene e situazioni, la rese più agile e proporzionata. Una delle più importanti modifiche è tuttavia puramente musicale e riguarda la linea vocale dell'aria del suicidio di Butterfly. Nella nuova veste, Madama Butterfly, interpretata da Solomiya Krushelnytska, venne accolta entusiasticamente al Teatro Grande di Brescia appena tre mesi dopo, il 28 maggio, e da quel giorno iniziò la sua seconda, fortunata esistenza. La partitura e gli effetti scenici vengono ulteriormente ritoccati da Puccini fino al 1907, prima per la rappresentazione dell'opera al Covent Garden di Londra nel 1905, poi per quella del 1906 al Théâtre National de l'Opéra-Comique di Parigi. Nel 1920 Puccini tornò nuovamente sulla partitura, ripristinando nel primo atto un assolo di Yakusidé, lo zio ubriacone della protagonista. È possibile che il cambiamento fosse anche mirato a combattere la prassi di tagliare un breve episodio in concertato, che nella versione del 1907 era rimasto l'unico brano a cui prendeva parte lo zio Yakusidé. Tagliandolo, i teatri evitavano di scritturare un cantante. L'editore Ricordi non pubblicò mai la nuova versione, col risultato che oggi l'arietta non viene eseguita e, soprattutto, il concertato continua ad essere quasi sempre tagliato. Trama Sbarcato a Nagasaki, Pinkerton (tenore), ufficiale della marina degli Stati Uniti, per vanità e spirito d'avventura si unisce in matrimonio, secondo le usanze locali, con una geisha quindicenne di nome Cio-cio-san (giapponese: Chōchō-san), termine giapponese che significa Madama (San) Farfalla (蝶, Chō?), in inglese Butterfly (soprano), acquisendo così il diritto di ripudiare la moglie anche dopo un mese; così infatti avviene, e Pinkerton ritorna in patria abbandonando la giovanissima sposa. Ma questa, forte di un amore ardente e tenace, pur struggendosi nella lunga attesa accanto al bimbo nato da quelle nozze, continua a ripetere a tutti la sua incrollabile fiducia nel ritorno dell'amato. Pinkerton infatti ritorna dopo tre anni, ma non da solo: accompagnato da una giovane donna, da lui sposata regolarmente negli Stati Uniti, è venuto a prendersi il bambino, della cui esistenza è stato messo al corrente dal console Sharpless (baritono), per portarlo con sé in patria ed educarlo secondo gli usi occidentali. Soltanto di fronte all'evidenza dei fatti Butterfly comprende: la sua grande illusione, la felicità sognata accanto all'uomo amato, è svanita del tutto. Decide quindi di scomparire dalla scena del mondo, in silenzio, senza clamore; dopo aver abbracciato disperatamente il figlio, si uccide con un coltello donatole dal padre (tramite l'usanza giapponese denominata "harakiri"). Quando Pinkerton, sconvolto dal rimorso, entrerà nella casa di Butterfly per chiedere il suo perdono, sarà troppo tardi: lei ha già terminato di soffrire. Atto I Su una collina presso Nagasaki, Goro, un sensale di matrimonio, mostra al tenente della marina americana Pinkerton la casa da questi acquistata ("per 999 anni") per la sua convivenza con Cio-Cio-San, la giovane geisha che sposerà fra poco. Nozze combinate al prezzo di 100 yen e all'uso giapponese: e ciò pure per 999 anni, salvo possibilità di proscioglimento ogni mese. All'ufficiale, Goro presenta Suzuki, serva di Cio-Cio-San. Arriva Sharpless, console americano a Nagasaki, al quale Pinkerton confessa che egli ama godere i piaceri della vita senza preoccuparsi dei rischi e delle virtù altrui. Sharpless non condivide questi frivoli concetti e, pur brindando con l'amico, lo sconsiglia dal contrarre il matrimonio. In lontananza si odono le voci di Cio-Cio-San e delle sue compagne: la geisha che Pinkerton ha soprannominato "Butterfly" si presenta con un seguito di parenti e di amiche manifestando la sua felicità. Le nozze vengono celebrate da un commissario imperiale giapponese; i festeggiamenti, ad avvenuta cerimonia, sono però bruscamente interrotti dall'intervento di un vecchio zio bonzo il quale, rilevato che sposando un occidentale Cio-Cio-San ha rinnegato la religione degli avi, maledice la nipote. Il parentado sfolla impressionato dalle parole del bonzo che hanno fatto piangere la "piccola Butterfly". Ma Pinkerton, intenerito, la consola e con affettuose espressioni la invita a godersi il fascino della notte stellata che s'avvicina. Il toccante duetto d'amore conclude l'atto. Atto II Nella sua casa Butterfly ascolta le preghiere di Suzuki e, sempre fiduciosa nel ritorno di Pinkerton, lontano da tre anni, cerca di tranquillizzare la dubitante serva immaginando l'arrivo dell'amato ("Un bel dì vedremo..."). Alla presenza di Sharpless, Goro introduce il ricco principe Yamadori che da tempo la desidera in sposa. Ma lei rifiuta sdegnosamente e congeda il pretendente. Il Console è imbarazzato in quanto deve leggere a Cio-Cio-San una lettera nella quale Pinkerton annuncia le sue nuove nozze con una donna americana. La lettura della lettera viene spesso interrotta da Butterfly, sempre convinta del ritorno dello sposo. Sharpless, impietosito, non sa decidersi a dirle chiaramente la verità. Quando prova a farlo, lei gli mostra il figlioletto biondo avuto da Pinkerton, con il quale sarebbe costretta ad andare a mendicare per le strade se il marito non dovesse ritornare mai più. E al bimbo si rivolge con un tenero canto. Un colpo di cannone, l'annuncio dell'approdo di una nave, fa sussultare Butterfly che immediatamente guarda con un cannocchiale verso il mare: è la nave di Pinkerton! Cio-Cio-San adorna la casa di fiori e si prepara a vegliare, mentre inizia "l'interludio notturno". Atto III La notte è trascorsa in una vana attesa. L'alba sorge rosea. Suzuki convince Butterfly, affranta dalla stanchezza, ad andare a riposare con il bambino. Arriva Pinkerton, accompagnato dalla moglie Kate e da Sharpless, intenzionato a persuadere Cio-Cio-San ad affidargli il figlio. Ma quando apprende da Suzuki le sofferenze di Butterfly, il suo grande amore, la sua lunga fiduciosa attesa, manifesta il proprio rimorso ("Addio fiorito asil") e fugge. Cio-Cio-San rientra credendo di trovare lo sposo ma vede, invece, la donna americana e intuisce la verità. Comprende di essere stata abbandonata e che cosa si vuole da lei. Alla richiesta di Kate di affidare il bimbo alle sue cure, risponde che lo consegnerà al padre se verrà a prenderlo. Rimasta sola prende una spada, ne bacia la lama e si prepara al suicidio. Al figlioletto dedica un ultimo addio ("Tu piccolo Iddio"); quindi gli benda gli occhi e dietro un paravento si infligge il colpo mortale. Dall'esterno giunge l'angosciata voce di Pinkerton che chiama "Butterfly! Butterfly!". Quand'egli entra, con un ultimo gesto Cio-Cio-San gli indica il bambino e muore. Organico orchestrale La partitura di Puccini prevede l'utilizzo di: * 3 flauti (III. anche ottavino), 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti * 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, trombone basso * timpani, tamburo, triangolo, piatti, tam-tam, grancassa, campanelli a tastiera, tam-tam giapponesi (ad libitum) * arpa * archi Da suonare sul palco: * campanella, campane tubolari, campanelli giapponesi, viola d'amore, fischi d'uccelli, tam-tam, tam-tam grave Da notare che la campanella sul palco viene suonata da Suzuki durante la preghiera "E Izaghi ed Izanami", all'inizio del secondo atto. La viola d'amore serve a sostenere discretamente l'intonazione del coro (che in quest'opera esclude le voci gravi maschili) durante il celebre "coro a bocca chiusa". I fischi d'uccelli vengono eseguiti di solito su appositi strumenti simili a soffietti muniti di fischietti. Brani famosi * Dovunque al mondo, romanza di Pinkerton (atto primo) * Quanto cielo! Quanto mar!, entrata di Butterfly con coro femminile (atto primo) * Viene la sera, duetto tra Butterfly e Pinkerton (atto primo) * Vogliatemi bene, un bene piccolino, duetto tra Butterfly e Pinkerton (atto primo) * Un bel dì vedremo, romanza di Butterfly (atto secondo) * Che tua madre dovrà prenderti in braccio, romanza di Butterfly (atto secondo) * Scuoti quella fronda di ciliegio duetto tra Butterfly e Suzuki (atto secondo) * Coro a bocca chiusa (atto secondo) * Intermezzo sinfonico (fra il secondo e il terzo atto) * Addio fiorito asil, romanza di Pinkerton (atto terzo - assente nella prima versione) * O a me sceso dal trono, aria di Butterfly (atto terzo) (Da varie e Wikipedia, l’enciclopedia libera) KinOOpera Cinema Kino-Dessé Via dell’Angiolo 19, Livorno (zona centro storico traversa di via Grande) Tel: 0586/210191 (in orario di apertura) www.kino-desse.org
Primo appuntamento
.8 novembre 2011 ore 20:00
evento in contemporanea nazionale via satellite
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MADAMA BUTTERFLY
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dal Festival Puccini di Torre del Lago
Schema Orario Opera: Tre atti durata totale 146min ore 19:00 apertura biglietteria ore 19:45 “15 minuti di presentazione” a cura di Letizia Innocenti e Elisabetta Porta ore 20:00 inizio opera - Atto I (56min) 20:00 - 20:56 - Intervallo (20min) con rinfresco offerto - Atto II e III (90min) 21:16 - 22:46 BIGLIETTI: € 10,00 si effettua la prenotazione del posto
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