Prima Visione Dessé
Midnight in Paris
con: Kathy Bates, Adrien Brody, Carla Bruni
2011, 94′
COMMEDIA
Midnight in Paris
Trama Una tranquilla famiglia americana arriva a Parigi in viaggio
d’affari. L’incontro con una eccentrica coppia di fidanzati cambierà
radicalmente la loro vita…
Critica “Un sogno, una fantasticheria, un viaggio tra i fantasmi del
Novecento, una visita tutta da ridere (ma non qualche emozione) a quegli
«antenati» con cui non smettiamo di fare i conti. Perché come dice il
protagonista con Faulkner, ‘il passato non è affatto morto, anzi non è
nemmeno passato’. Dunque passeggiando per Parigi ci si può ritrovare nella
«Festa mobile» di Hemingway, si può andare a casa di Jean Cocteau con
Zelda e Francis Scott Fizgerald, si può discutere del rapporto tra sesso e
arte con Picasso e Gertrude Stein, o di vita e letteratura con lo stesso
Hemingway. Che considera la pagina un campo di battaglia, e usa solo
virilissime immagini belliche per parlare di scrittura, introspezione,
racconto… Ci voleva Woody Allen per dare al Festival di Cannes una
apertura adeguata, dopo le tante inaugurazioni inutili o roboanti degli
ultimi anni, e forse qualcosa di più prezioso: un film-metafora, che mette
in caricatura uno degli snodi decisivi della cultura contemporanea,
stretta fra la necessità di conoscere, frequentare, conservare il passato,
e quella di liberarsi dei miti più imbalsamati. O almeno di metabolizzarli
a dovere. Naturalmente Woody Allen ha affrontato altre volte queste figure
riverite e ingombranti. In uno dei memorabili pastiches letterari
pubblicati in gioventù, ‘Memorie degli anni Venti’ (…), Allen faceva già
il verso alle colte ovvietà di Gertrude Stein, alla passione di Hemingway
per la boxe (…), alla pittura cubista.” (Fabio Ferzetti, ‘Il
Messaggero’, 12 maggio 2011)
“Un Allen d’annata dà vita nella sua seconda patria cittadina alla più
esilarante commedia degli ultimi anni. Per ridere tanto bisogna tornare
nei tempi recenti almeno a ‘Scoop’, ma forse addirittura a ‘Pallottole su
Broadway’ o agli esordi di comicità pura alla ‘Prendi i soldi e scappa’ e
alla sceneggiatura di ‘Ciao Pussycat’, il film durante il quale Woody si è
innamorato di Parigi. ‘Midnight in Paris’ gioca a scacchi con
l’intelligenza e lo humour dello spettatore, spiazzandolo con un crescendo
di mosse geniali e inattese, situazioni irresistibili e improvvisi cambi
di prospettiva. Naturalmente si tratta di un gioco. Ma nulla, si sa, è più
serio, complicato e difficile di un gioco. Il plot è meno di un pretesto,
com’è negli ultimi Allen. E’ appena un luogo comune, il rimpianto per un
passato idealizzato. Ma allargato a dismisura, fino a diventare un
paradosso surreale. (…) Lo humour e l’eros sono le forze trainanti di un
divertimento assoluto. Tutto talmente scintillante da far quasi
dimenticare la discreta presenza di Carla Bruni nella parte di una guida,
che per mesi è stato il solo motivo di discussione e gossip intorno al
film. Con tutto l’amore anche per le opere più cupe e pessimistiche degli
ultimi anni, bisogna ammettere che si sentiva la mancanza dell’Allen più
lieve e sfrenato.” (Curzio Maltese, ‘La Repubblica’, 12 maggio 2011)
“I miracoli esistono ancora, anche se bisogna aspettare che il campanile
suoni mezzanotte. Ce lo ricorda Woody Allen con ‘Midnight in Paris’
(appunto, ‘Mezzanotte a Parigi’), che ha aperto in allegria questo 64
festival di Cannes. (…) L’abilità di Woody Allen come sceneggiatore
assicura una serie di battute e gag a raffica, dalle ‘lezioni’ di vita e
letteratura fatte da Hemingway allo scambio di idee tra Gertrud Stein e
Picasso che discutono di un quadro ultra-astratto come se si trovassero
davanti a un ritratto ultra-realista, dalle teorizzazioni di Dalí (Adrien
Brody) allo stupore di Buñuel (Adrien de Van) di fronte al soggetto
dell’Angelo sterminatore che Gil gli propone ‘a futura memoria’. Ma il
vero piacere del film è soprattutto in questa libertà assoluta che offre a
Woody Allen la possibilità di ‘giocare’ con una serie di mostri sacri
della cultura novecentesca (…) senza preoccuparsi di sembrare
irriverente o pedante.” (Paolo Mereghetti, ‘Il Corriere della Sera’, 12
maggio 2011)
“‘Midnight in Paris’ è un delizioso gioco della fantasia, una rêverie
raccontata con indicibile grazia. Realizza un sogno che tutti coltiviamo
di tanto in tanto: vi siete mai chiesti, anche a mo’ di gioco di società,
in quale epoca vorreste vivere? (…) Gli anni 20 a Parigi saranno anche
stati straordinari, ma non c’era l’aria condizionata e se andavi dal
dentista non ti facevano l’anestesia! (…) Kathy Bates è il solito genio,
Michael Sheen e Rachel McAdams sono bravissimi, Marion Cotillard fa venir
voglia di andarci davvero, negli anni ’20. Ma il migliore in campo è
Adrien Brody, che disegna un Salvador Dalì semplicemente gigantesco.
Uscirete dal cinema declamando la parola ‘rinoceronti!’. Non chiedeteci
perché, lo capirete da soli.” (Alberto Crespi, ‘L’Unità’, 12 maggio 2011)
giovedì 8 dicembre | 18:30 20:30 |
venerdì 9 dicembre | 21:30 |
sabato 10 dicembre | 18:30 20:30 22:30 |
domenica 11 dicembre | 18:30 20:30 |
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martedì 13 dicembre | 21:30 |
mercoledì 14 dicembre | 21:30 |
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