Prima Visione Dessé
Polisse
con: Karin Viard - Joey Starr - Marina Foïs - Nicolas Duvauchelle - Maïwenn Le Besco - Karole Rocher - Emmanuelle Bercot - Riccardo Scamarcio
2012, 127′
Drammatico
Trama – Il Ministero dell’Interno assegna alla foto-reporter Melissa
l’incarico di realizzare un libro fotografico sulla ‘Brigade de Protection
des Mineurs’ (Squadra di protezione dei minori). Attraverso il suo
obiettivo, la donna cattura le immagini dei poliziotti impegnati nella
routine quotidiana, diventando così consapevole di quanto duro sia il
lavoro della BPM: dagli interrogatori con presunti padri molestatori alle
retate notturne per liberare i piccoli rom dalla schiavitù, ogni agente
assume su di sé la responsabilità di un avvenire meno infausto per i
minori che deve tutelare e allo stesso tempo è costretto a tirare avanti
con la consapevolezza che al peggio non c’è mai fine, sacrificando anche
la vita privata e le esigenze delle persone care. Nonostante tutto, però,
il lavoro di squadra riserva anche momenti per riflettere sui rapporti
interpersonali, gioire per la solidarietà dei colleghi e scoppiare a
ridere in modo irrefrenabile nei momenti più inaspettati.
Critica – “Un tale concentrato di storie, facce, fatti, emozioni, problemi
(…), che basterebbe ad alimentare una serie tv ed è sempre frutto di
testimonianze raccolte fra gli agenti della Bpm, Brigata Protezione
Minori, che sono in egual misura uomini e donne. Mentre Maïwenn concentra
tutto in poco più di due ore incollando l’obiettivo addosso a un gruppo di
attori da palma (…), anche se gli schizzinosi si accaniranno sullo stile
grezzo e veristico, più vicino alla (buona) tv che al cinema, ma sorretto
da un’architettura sapiente che scava nelle vite impossibili di questi
poliziotti costretti a essere anche psicologi, maestri, educatori,
assistenti sociali. Senza smettere di dribblare carenze di organico,
angherie dei superiori o sentimenti ingestibili; perché è dura non
prendersi a cuore casi così delicati, ma è ancora peggio la sera tornare
in famiglia. E poi, dopo aver passato la giornata tra nonni pedofili,
padri stupratori, borsaioli ricattati dai genitori, piccoli masturbati
dalla mamma per calmarli, o abbandonati per miseria congenita, c’è sempre
il rischio di beccarsi una pallottola in corpo. O di mandare in galera un
innocente. Televisivo? Forse, ma è giusto che la tv restituisca al cinema
– con gli interessi – quanto gli ha rubato, e la minuziosa verifica sul
campo fatta da autori e cast si sente in ogni fotogramma. Emozionante?
Senz’altro, anche perché Maïwenn non specula sulle situazioni estreme ma
lavora sul loro riflesso negli agenti.” (Fabio Ferzetti, ‘Il Mattino’, 14
maggio 2011)
“‘Poliss’ è un bel film, anche se speriamo nessuno rivendichi inopportune
patenti di originalità. (…) ‘Poliss’ dura 130 minuti e sembra il
travolgente pilota di una bellissima, potenziale serie tv. Non è una
critica. Anzi, è un complimento. In tv le serie sui corpi di polizia
possono venire benissimo. Il film è corale, schiera una squadra di attori
magnifici (la stessa Maïwenn interpreta una fotografa, il cui marito – al
quale nel corso della trama spunteranno le corna – è Riccardo Scamarcio,
bravo come sempre) e un commovente coro di piccoli attori bambini. Ha un
linguaggio durissimo, che in tv andrebbe purtroppo edulcorato.” (Alberto
Crespi, ‘L’Unità’, 14 maggio 2011)
“Certo, le storie, abilmente impostate e indagate, coinvolgono,
permettendo di entrare nelle pieghe della corruzione, con un ottimo lavoro
degli attori, compreso il cameo di Scamarcio. La confessione del nonno che
cambia la nipotina. La squadra sgominata di zingari trafficanti. Il padre
che “ama troppo” sua figlia, coinvolgendo la moglie, e lo trova normale.
L’aborto di una ragazzina violentata. Ma si va anche in discoteca e ci si
separa e ci si mette insieme. Una serie tv pigiata in due ore di cinema
nel modello di ‘Legge 627′ di Tavernier.” (Silvio Danese,
‘Giorno-Carlino-Nazione’, 14 maggio 2011)
“Un film che «Le Figaro» ha definito ‘il primo choc di Cannes’ proprio per
la durezza dei temi che affronta: aborti, abusi sessuali di padri sulle
figlie, di nonni sulle nipotine, violenze di istruttori sugli allievi, di
compagni di scuola su altri compagni, e poi casi di esibizionismo,
voyuerismo, di miseria estrema e di maternità negata. Un calvario. Le
storie raccontate sono tutte vere, precisa la regista che ha ritagliato
per sé il ruolo di una fotografa, e sono vere le vite dei dieci
poliziotti, un gruppo compatto e solidale, quasi una famiglia, dove «ci si
protegge l’uno con l’altro e si sta sempre insieme».” (Titta Fiore, ‘Il
Mattino’, 14 maggio 2011)
sabato 11 febbraio | Riapertura Cinema |
sabato 11 febbraio | 17:30 20:00 22:30 |
domenica 12 febbraio | 17:30 20:00 |
lunedì 13 febbraio | riposo |
martedì 14 febbraio | 21:30 |
mercoledì 15 febbraio | 21:30 |