KinOOpera
ROMEO E GIULIETTA
direzione d'orchestra Barry Wordsworth
con: Federico Bonelli, Lauren Cuthbertson
In diretta via satellite dalla Royal Opera House di Londra
22 marzo 2012 Diretta ore 20:30
ROMEO E GIULIETTA di Kenneth MacMillan
dalla Royal Opera House di Londra
Musiche: Sergey Prokofiev
Direzione: Barry Wordsworth
Coreografia: Kenneth MacMillan
Con: Federico Bonelli, Lauren Cuthbertson
Scenografie: Nicholas Georgiadis
Luci: John B Read
Orchestra: Orchestra of the Royal Opera House
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Romeo e Giulietta (The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet) è una tragedia di William Shakespeare tra le più famose e rappresentate, e una delle storie d’amore più popolari di ogni tempo e luogo.
Innumerevoli sono le riduzioni musicali (si ricordano: il poema sinfonico di Čajkovskij, il balletto di Prokof’ev, l’opera di Bellini, il notissimo musical West Side Story) e cinematografiche (fra le più popolari quelle dirette da Zeffirelli e Luhrmann).
La vicenda dei due protagonisti ha assunto nel tempo un valore simbolico, diventando l’archetipodell’amore perfetto ma avversato dalla società.
Sono stati creati molti adattamenti danzati della tragedia, il primo dei quali nel XVIII secolo. Il più conosciuto è il balletto in quattro atti Romeo e Giulietta musicato da Sergei Prokofiev su libretto di Sergei Radlov, Adrian Piotrovsky, Leonid Lavrovsky e Prokofiev stesso. La prima del balletto, che si doveva tenere al Teatro Kirov di Leningrado, fu rimandata fino all’11 gennaio 1940. Per una serie di curiosi contrattempi la prima avvenne quindi non in Unione Sovietica, bensì a Brno (nell’attuale Repubblica Ceca) il 30 dicembre 1938 con la coreografia di Ivo Váňa-Psota. Da allora il balletto è stato messo in scena da tutti i maggiori coreografi.
Trama
Nel prologo, il coro racconta agli spettatori come due nobili famiglie di Verona, i Montecchi e i Capuleti, si siano osteggiate per generazioni e che “dai fatali lombi di due nemici discende una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella, il cui tragico suicidio porrà fine al conflitto”.
Il primo atto comincia con una rissa di strada tra le servitù delle due famiglie, interrotta da Escalus, principe di Verona, il quale annuncia che, in caso di ulteriori scontri, i capi delle due famiglie saranno considerati responsabili e pagheranno con la vita. Quindi fa disperdere la folla. Paride, un giovane nobile, ha chiesto al Capuleti di dargli in moglie la figlia poco meno che quattordicenne, Giulietta. Capuleti lo invita ad attirarne l’attenzione durante il ballo in maschera del giorno seguente, mentre la madre di Giulietta cerca di convincerla ad accettare le offerte di Paride. Questa scena introduce la nutrice di Giulietta, l’elemento comico del dramma. Il rampollo sedicenne dei Montecchi, Romeo, è innamorato di Rosalina, una Capuleti (personaggio che non compare mai). Mercuzio (amico di Romeo e congiunto del Principe) e Benvolio (cugino di Romeo) cercano invano di distogliere Romeo dalla sua malinconia, quindi decidono di andare mascherati alla casa dei Capuleti, per divertirsi e cercare di dimenticare. Romeo, che spera di vedere Rosalina al ballo, incontra invece Giulietta.
Romeo e Giulietta, dipinto di Ford Madox Brown
I due ragazzi si scambiano poche parole, ma sufficienti a farli innamorare l’uno dell’altra e a spingerli a baciarsi. Prima che il ballo finisca, la Balia rivela a Giulietta il nome di Romeo. Rischiando la vita, Romeo si trattiene nel giardino dei Capuleti dopo la fine della festa. Durante la famosa scena del balcone, i due ragazzi si dichiarano il loro amore e decidono di sposarsi in segreto. Il giorno seguente, con l’aiuto della Balia, il francescano Frate Lorenzo unisce in matrimonio Romeo e Giulietta, sperando che la loro unione possa portare pace tra le rispettive famiglie.
Le cose precipitano quando Tebaldo, cugino di Giulietta e di temperamento iracondo, incontra Romeo e cerca di provocarlo a un duello. Romeo rifiuta di combattere contro colui che è ormai anche suo cugino, ma Mercuzio (ignaro di ciò) raccoglie la sfida. Tentando di separarli, Romeo inavvertitamente permette a Tebaldo di ferire Mercuzio, che muore augurando “la peste a tutt’e due le vostre famiglie”. Romeo, nell’ira, uccide Tebaldo. Il Principe condanna Romeo solo all’esilio (perché Mercuzio era suo congiunto e Romeo l’ha solo vendicato): dovrà lasciare la città prima dell’alba del giorno seguente. I due sposi riescono a passare insieme un’unica notte d’amore. All’alba, svegliati dal canto dell’allodola, messaggera del mattino (che vorrebbero fosse il canto notturno dell’usignolo), si separano e Romeo fugge a Mantova.
Giulietta dovrebbe però sposarsi tre giorni dopo con Paride. Frate Lorenzo, esperto in erbe medicamentose, dà a Giulietta una pozione che la porterà a una morte apparente per quarantadue ore. Nel frattempo il frate manda un messaggero a informare Romeo affinché egli la possa raggiungere al suo risveglio e fuggire da Verona.
Sfortunatamente il messaggero del frate non riesce a raggiungere Romeo poiché Mantova è sotto quarantena per la peste, e Romeo viene a sapere da un suo amico della morte di Giulietta. Romeo disperato si procura un veleno (arsenico), torna a Verona in segreto e si inoltra nella cripta dei Capuleti, determinato ad unirsi a Giulietta nella morte.
Romeo, dopo aver ucciso in duello Paride, che era giunto anche lui nella cripta, e aver guardato teneramente Giulietta un’ultima volta, si avvelena pronunciando la famosa battuta “E così con un bacio io muoio” (Atto 5 scena III). Quando Giulietta si sveglia, trovando l’amante e Paride morti accanto a lei, si trafigge con il pugnale di Romeo.
Nella scena finale, le due famiglie e il Principe accorrono alla tomba, dove Frate Lorenzo gli rivela l’amore e il matrimonio segreto di Romeo e Giulietta. Le due famiglie, come anticipato nel prologo, sono riconciliate dal sangue dei loro figli, e pongono fine alla loro guerra.
Origini classiche
La dramma è soprattutto di ispirazione medievale, nonostante Carol Gesner e J.J. Munro abbiano dimostrato come il motivo sia già presente nella letteratura greca antica nei Babyloniaka di Giamblico e negli Ephesiaka di Senofonte Efesio. In questo secondo romanzo Anzia, una donna separata dal marito a causa della sorte avversa, viene salvata da una banda di ladri di tombe. Sopraffatti dall’eroico Perilao, questi pretende da lei di sposarlo per riconoscenza, creando la stessa situazione provocata da Paride in Shakespeare. Disperata, beve una pozione che crede essere veleno, ma che produce, come in Giulietta solo uno stato letargico. Risvegliatasi, è tratta in salvo dagli stessi tombaroli con i quali parte per altre avventure fantastiche…
Tragedia o tragicommedia?
Dal punto di vista stilistico, le opinioni non sono meno contrapposte. Romeo e Giulietta è uno dei primi lavori di Shakespeare. Classificato come una tragedia, non ha le caratteristiche delle successive ‘grandi tragedie’ come Amleto e Macbeth.
Baldini afferma come il Romeo e Giulietta sia «… un esperimento fallito, ché i vari moduli – eufuistico, fiammingo, senechiano, e, infine, realistico – non pervengono ad armonizzarsi tra loro, ma restano vistosamente isolati…», mentre Granville-Barker definisce facilmente l’opera come tragedia lirica.
Benedetto Croce definì il dramma «tragedia d’una commedia», Wain «commedia che si conclude tragicamente» e Northrop Frye una «commedia rovesciata».
La struttura drammaturgica di Romeo e Giulietta è in effetti una via di mezzo tra una commedia (trae molto materiale dai Due gentiluomini di Verona) e una tragedia. Il sacrificio dei due amanti, al di là dell’evento tragico, ha delle ricadute positive. Sebbene al prezzo delle vite dei due giovani amanti, una faida ormai antica cessa per sempre, permettendo così di evitare ulteriori scontri che avrebbero portato ad altri morti e altro dolore. D’ora in poi, capiamo che Verona godrà di una lunga pace e che le due famiglie hanno suggellato una duratura amicizia.
Kenneth MacMillan
Biografia
Sir Kenneth MacMillan (Dunfermline, 11 dicembre 1929 – Londra, 29 ottobre 1992) è stato un coreografo e ballerino scozzese. Fu il direttore artistico del Royal Ballet a Londra tra il 1970 e il 1977.
Kenneth MacMillan nacque a Dunfermline, in Scozia ma crebbe a Great Yarmouth, dove studiò con Phyllis Adams. In seguito vinse una borsa di studio per la scuola del Sadler’s Wells dove studiò per un anno, nel 1946, unendosi al Sadler’s Wells Theatre Ballet. Mentre studiava incontrò e ottenne l’appoggio di Ninette de Valois, cose che lo rese sinceramente felice per ilr esto della sua vita. Nel [1948] si trasferì al Sadler’s Wells Ballet ma ritornò al Theatre Ballet quattro anni più tardi.
Iniziò a coreografare per la compagnia e due dei suoi primi lavori, Somnambulism (1953) e Laiderette (1954) portarono la de Valois a affidargli la realizzazione di un balletto quando aveva soltanto 25 anni. Danses concertantes fu prodotto nel gennaio del 1955.
Continuò a danzare ma gradualmente vi rinunciò per la sua vera vocazione: la coreografia. Seguì una serie di lavori di successo: Solitaire (1956), The Burrow (1958), Le Baiser de la fée e The Invitation (1960), La sagra delle primavera (1962), La Création du monde (1964), The Song of the Earth (1965) e il suo primo lavoro a serata intera: Romeo e Giulietta (1965). Nell’anno in cui coreografò quest’ultimo lavoro, uno dei più amati dal pubblico e dalla critica, fu nominato coreografo residente al Royal Ballet.
MacMillan fu il direttore del balletto dell’Opera di Berlino negli anni dal 1966 al 1969, e fu nominato direttore del Royal Ballet nel 1970. Continuò a coreografare e produsse una serie di capolavori: Valses nobles et sentimentales (1966), Anastasia (versione di un atto nel 1967, versione in tre atti nel 1971), The Seven Deadly Sins (1973), Manon e Elite Syncopations (1974), Requiem (1976), Mayerling (1978), Isadora (1981), The Prince of the Pagodas (1989) e The Judas Tree (1992). Nel 1977, all’età di soli 48 anni, si ritirò dalla carica di direttore per assumere la posizione di coreografo principale del Royal Ballet, carica che mantenne fino alla sua morte. Nel 1983 fu nominato cavaliere.
MacMillan morì di infarto il 29 ottobre 1992. Era dietro le quinte al Covent Garden, stava assistendo ad una riedizione del suo Mayerling. Nella stessa sera, il Birmingham Royal Ballet danzava il suo Romeo and Juliet a Birmingham.
È ricordato come uno dei grandi coreografi del ventesimo secolo. Egli non aveva paura di confrontarsi con temi controversi come nei balletti The Invitation e The Judas Tree. Spesso si occupava della parte più oscura della natura umana e della sessualità e alcuni dei suoi lavori sono incentrati su personaggi che sarebbero considerati degli outsider nella società moderna. Nello stesso tempo, balletti come Elite Syncopations dimostrano come fosse capace di creare lavori di grande genio e fascino.
Si sposò con Deborah Williams, una pittrice e scultrice con la quale ebbe una figlia, Charlotte, una fotografa, ed entrambe sorvegliano attentamente le produzioni dei suoi lavori.
Coreografie
Anche se fu un danzatore di talento, MacMillan è conosciuto più per le sue coreografie che per i suoi ruoli e particolarmente per la collaborazione con il Royal Ballet e la Deutsche Oper, Berlino.
Coreografie a serata intera:
- Romeo and Juliet
- Anastasia
- Manon
- Mayerling
- Isadora
- The Prince of the Pagodas – creato per Darcey Bussell.
Balletti in un atto
- Danses Concertantes – musica di Igor Stravinsky (1955)
- The House of Birds – musica di Federico Mompou, arr. John Lanchbery) (1955)
- Noctambules musica di Humphrey Searle, (1956)
- Solitaire musica di Malcolm Arnold (1956)
- Valse excentrique musica di Jacques Ibert (1956)
- The Invitation – creato per Lynn Seymour 1960
- The Rite of Spring – creato per Monica Mason, musica di Igor Stravinsky
- Elite Syncopations,
- My Brother, My Sisters,
- La Fin du Jour,
- Valley of Shadows,
- Gloria,
- The Song of the Earth,
- Solitaire
- Different Drummer.
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22 marzo 2012 Diretta ore 20:30
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ROMEO E GIULIETTA
di Kenneth MacMillan
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dalla Royal Opera House di Londra.
Musiche: Sergey Prokofiev.
Direzione: Barry Wordsworth
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Coreografia: Kenneth MacMillan.
Con: Federico Bonelli, Lauren Cuthbertson
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Scenografie: Nicholas Georgiadis.
Luci: John B Read.
Orchestra: Orchestra of the Royal Opera House.
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Il balletto sarà preceduta da “15 minuti di presentazione” a cura di FABRIZIO MARIO MANACHINI.
APERTURA BIGLIETTERIA ore 19:00 INTRODUZIONE ore 20:00 INIZIO diretta ore 20:15 INIZIO BALLETTO ore 20:30 Balletto in quattro atti 2 intervalli durata totale prevista 3 ore
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BIGLIETTI: euro 12,00 prevendita nelle ore di apertura del cinema Per tutte le opere e i balletti si effettua la prenotazione del postogiovedì 22 marzo 2012 | 20:00 |