Prima Visione Dessé
Commedia all’Italiana 2
Gentilissimo pubblico,
l’introduzione delle nuove tecnologie digitali non ci permette più programmare le prime visioni nel modo in cui vorremmo. Pertanto, piuttosto che dequalificare il livello della nostra proposta, preferiamo proseguire proponendovi una rassegna che per tutto il mese di dicembre metterà in calendario, con qualche licenza, film della grande “Commedia all’Italiana”.
Per l’ingresso in sala sarà necessaria una tessera valevole per tutto dicembre e acquistabile presso la biglietteria a € 2,00. Il costo del biglietto per ogni proiezione è di € 3,00.
Fino a che ci saremo faremo quello che ci sembra più opportuno: i nostri migliori auguri di buona visione.
Programmazione Kino-Dessé 19/24 dicembre 2013
Orari
VENERDÌ 20
ore 21:30
I soliti ignoti
Un film di Mario Monicelli. Con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Totò, Carla Gravina. continua» Commedia, durata 111 min. - Italia 1958.
SABATO 21
ore 18:00
Bello, onesto, emigrato in Australia sposerebbe compaesana illibata
Un film di Luigi Zampa. Con Claudia Cardinale, Alberto Sordi, Angelo Infanti, Riccardo Garrone. Commedia, durata 115' min. - Italia 1971.
ore 20:30
Café express
Un film di Nanni Loy. Con Nino Manfredi, Adolfo Celi, Vittorio Caprioli, Vittorio Mezzogiorno, Nino Vingelli. continua» Commedia, durata 100' min. - Italia 1980.
ore 22:30
I soliti ignoti
Un film di Mario Monicelli. Con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Totò, Carla Gravina. continua» Commedia, durata 111 min. - Italia 1958.
DOMENICA 22
ore 18:00
Café express
Un film di Nanni Loy. Con Nino Manfredi, Adolfo Celi, Vittorio Caprioli, Vittorio Mezzogiorno, Nino Vingelli. continua» Commedia, durata 100' min. - Italia 1980.
ore 20:30
Bello, onesto, emigrato in Australia sposerebbe compaesana illibata
Un film di Luigi Zampa. Con Claudia Cardinale, Alberto Sordi, Angelo Infanti, Riccardo Garrone. Commedia, durata 115' min. - Italia 1971.
LUNEDÌ 23
riposo
MARTEDÌ 24
riposo
I Soliti Ignoti
Capolavoro della commedia all'italiana, tra dramma e risate Gassman è Peppe, un pugile balbuziente in disarmo, Mastroianni è Tiberio, che bada al pupo mentre la moglie è in prigione, Salvatori è Mario, perditempo bonaccione che si fa mantenere dalle vecchie zie, Murgia è Ferribotte, siciliano geloso della sorella Carmela (Claudia Cardinale), Pisacane è Capannelle, dalla storica fame arretrata. Poi c'è Totò, il "maestro". Si presenta l'occasione per un colpo facile: scassinare una cassaforte in tutta tranquillità, sfondando un sottile muro che divide un'abitazione privata dal monte dei pegni. La "banda" prepara tutto come ha visto fare nei film, usa tutti i mezzi necessari (Gassman all'occorrenza seduce Carla Gravina, anche se poi non servirà), riprende persino (con cinepresa rubata) il luogo del colpo. Alla fine agiscono, aprono porte e sfondano il muro, solo che per un insignificante cambio di mobili si trovano nella cucina dello stesso appartamento. Nel frigorifero c'è pasta e ceci. Siedono al tavolo e... cenano. Val la pena di fare altri nomi: Age, Scarpelli e Suso Cecchi D'Amico alla scrittura. E naturalmente Monicelli alla regia. Capolavoro per molte ragioni. Il "comico" che diventa "cosa seria", non solo espressione di gag estemporanee o di gestacci scontati e conosciuti; Gassman, fino allora noto per i classici in teatro o per ruoli di cattivo (alla Riso amaro), che diventa un attore comico, e continuerà su quella strada ( La grande guerra, Brancaleone, Il sorpasso); la forza irresistibile di certi caratteri, Murgia e Pisacane, che divennero precedenti imprescindibili; la capacità del film di rappresentare, col sorriso-un-po'-triste, quel momento storico difficile ma che forse sarebbe stato abbastanza felice, e che poi in effetti lo fu. Non si contano i remake, anche a Hollywood. Sarebbe seguita la stagione della cosiddetta commedia italiana, capace (quasi) di riproporre la straordinaria qualità e importanza del movimento neorealista di vent'anni prima. La memoria del cinema rimanda alcune sequenze magnificamente storiche: la lezione di cassaforte di Totò, Gassman balbuziente che conta il tempo e dieci secondi diventano un minuto, il muro interno sfondato per niente. I soliti ignoti rappresenta quel "sorriso intelligente" che è un'opzione primaria e benemerita del cinema: da Chaplin a Tati, da Wilder a Allen. Con questo Monicelli siamo da quelle parti e a quei livelli. Ma c'è dell'altro. Il film, rivisto oltre quarant'anni dopo, non ha perso vedibilità. Anzi, adesso si ritrova cinque stelle, da quattro che ne aveva nella prima edizione del "Farinotti".
Bello, onesto, emigrato in Australia sposerebbe compaesana illibata
Emigrato bruttone, 50enne e malandato cerca moglie per lettera fingendosi bello. Gli risponde una prostituta che si finge illibata e cerca un espediente per cambiare vita. Zampa imprime alla sua storia un timbro narrativo compatto, limpido e il racconto, se si esclude qualche ridondanza nella 2ª parte, scorre rapido e interessante. Bene
Café Express
Su un treno del Sud Michele, campione dell'arte di campare, vende abusivamente caffè ai passeggeri. Commedia ferroviaria, degna del teatro di Eduardo De Filippo, sull'Italia di 3ª classe. Intorno a un grande Manfredi si muove una colorita folla di macchiette. Fa ridere, ma anche riflettere.