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SALA Buñuel EFFETTO VENEZIA
Un chien andalou
Regia Luis Buñuel, con Pierre Batcheff, Simone Mareuil, Luis Buñuel, Salvador Dalí, Jaime De Miravilles, Fano Messan. FRANCIA 1929, MUTO B/N, 21’. CORTOMETRAGGIO, FANTASY
Note – GIRATO A PARIGI E A LE HAVRE.
- NESSUN ATTORE E’ ACCREDITATO.
Produzione: LUIS BUÑUEL
Soggetto e Sceneggiatura: Luis Buñuel, Salvador Dalí
Fotografia: Albert Duverger
Montaggio: Luis Buñuel
Scenografia: Pierre Schild (non accreditato)
Trama – Associazioni di immagini oniriche, all’epoca molto ardite, psicanalisi freudiana, una forza poetica anarchica. Esercizi di stile volutamente privi di senso logico.
Exils
Regia Tony Gatlif, con Romain Duris, Lubna Azabal, Leila Makhlouf, Habib Cheik. FRANCIA 2004, 103’. DRAMMATICO
Note – PREMIO PER LA REGIA AL 57. FESTIVAL DI CANNES (2004).
Soggetto e Sceneggiatura: Tony Gatlif
Fotografia: Céline Bozon
Musiche: Tony Gatlif, Delphine Mantoulet
Montaggio: Monique Dartonne
Scenografia: Brigitte Brassart
Trama – Zano e la sua compagna Naima hanno un progetto, quello di un viaggio attraverso Francia e Spagna, fino a raggiungere l’Algeria, per conoscere il luogo che i loro antenati hanno dovuto abbandonare. Un road movie attraverso la Andalusia e la sensualità e il ritmo del flamenco. Un viaggio di musica e libertà che servirà ai due ragazzi a trovare il coraggio di attraversare il Mediterraneo e compiere – finalmente all’inverso – il viaggio della diaspora fino all’Algeria.
Critica – “’Exils’ si muove su un registro deliberatamente mitico e anche il rapporto con la musica non è mediato da nessuna consapevolezza, ma è immediato e viscerale. (…) Viaggio geografico, viaggio interiore, viaggio musicale, ‘Exils’ li segue da Parigi alla Spagna, dalla Siviglia ad Algeri, e dalla techno al flamenco, dai ritmi gitani alla travolgente danza sufi”. (Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 21 maggio 2004)
“Finalmente in concorso un’opera sulla musica e sul corpo al Festival: ‘Exils’ (‘Esili’). (…) i personaggi del film sono maghrebini nati in Francia che si recano nella terra degli avi. Un’avventura alla ricerca di loro stessi, che diverrà un viatico per la bella Nail e il suo eccentrico innamorato Zeno. Dalla Francia, attraverso l’Andalusia, fino ad Algeri, i due si rigenerano nella musica e nelle multiformi posture dei corpi.” (Maurizio Cabona, ‘Il Giornale’, 20 maggio 2004)
“Barbarico e nomade come i suoi personaggi, ‘Exils’ sceglie infatti il registro mitico (e anche il rapporto con la musica, orizzonte e misura di ogni identità, non prevede consapevolezza ma resta immediato e viscerale). (…) Ma ‘Exils’ è sporco, duro, lacerato e lacerante, come il viaggio che racconta. Prendere o lasciare.” (Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 26 novembre 2004)
“Un road-movie sull’identità colorato e sensuale, al confine tra documentario (qual era il film forse più bello di Tony, ‘Latcho drom’), e cinema narrativo, col fascino del vagabondaggio e della scoperta. (…).” (Roberto Nepoti, ‘la Repubblica’, 26 novembre 2004)
Carmen story
Regia Carlos Saura, con Antonio Gades, Laura del Sol, Paco De Lucia, Marisol, Sebastian Moreno. SPAGNA 1983, 100’. DRAMMATICO, MUSICALE
Note – Tratto dal libretto di Mérimée dell’opera ‘Carmen’ (1875) di Georges Bizet
Sceneggiatura: Carlos Saura, Antonio Gades
Fotografia: Teo Escamilla
Musiche: Teresa Nieto, Paco De Lucia
Montaggio: Pedro del Rey
Scenografia: Félix Murcia
Costumi: Teresa Nieto
Trama – “Maitre de ballet” di grande fama, Antonio, accompagnato dall’amico e musicista Paco, crede di avere scoperto, girando per la scuole di danza della città, la sua futura Carmen, la danzatrice di “flamenco” destinata ad essere l’ “étoile” dell’omonimo, grande balletto che Antonio vuole mettere in scena. La giovanissima donna entra così a fare parte del corpo di ballo di Antonio. Sotto la guida della più esperta e bravissima Cristina, Carmen si rivela allieva docile, paziente e tenace. Ma Antonio, mentre è sinceramente infervorato nella sua opera di creatore, si innamora pazzamente della sua nuova ballerina, essendone ricambiato. Fra prove di balletto, lezioni individuali ed una intesa apparentemente intensa e perfetta, passa un po’ di tempo, finchè esce di prigione Juan, il sin qui ignorato marito di Carmen. Anche se questa non lo ama più, non ama più nemmeno il suo maestro. Juan sarebbe anche disposto, per denaro, a scomparire per sempre, ma, durante una serrata e drammatica danza a due, Antonio “uccide” per gelosia il rivale. Non è che un gioco ed una rappresentazione simbolica e una sfida, ma allorchè la fatua Carmen viene sorpresa da Antonio con un componente del balletto nel magazzino dei costumi, il ballerino, furente e lucido, la uccide.
Critica – “Tra le varie versioni per lo schermo, celebri restano quelle di Francesco Rosi e la Carmen Story del regista spagnolo Carlos Saura, danzata dal famoso ballerino e coreografo Antonio Gades e con la presenza del grande chitarrista Paco De Lucia, perché sempre affascina la storia di un uomo che abbandona tutto per una donna, fino a diventare un fuorilegge e ad esserne poi tradito, ma anche la storia della donna che ama la libertà e che vuole vivere l?amore con chi le aggrada, in diritto di scelta ed estrema passionalità.” (Francesca Santucci, ‘Letteraturaalfemminile.it’)
Quell’oscuro oggetto del desiderio
Regia Luis Buñuel, con Fernando Rey, Carole Bouquet, Ángela Molina, Julien Bertheau, André Weber. FRANCIA, SPAGNA 1977, 100’. DRAMMATICO
Note – Tratto dal ROMANZO ‘LA DONNA E IL BURATTINO’ (‘LA FEMME ET LE PANTIN’, 1898) DELLO SCRITTORE FRANCESE PIERRE LOUYS CHE HA ISPIRATO ANCHE JACQUES DE BARONCELLI PER CONCHITA MONTENEGRO IN ‘CONCHITA’ NEL 1928, JOSEPH VON STERNBERG PER MARLENE DIETRICH IN ‘CAPRICCIO SPAGNOLO’ (‘THE DEVIL IS A WOMAN’, 1935) E JULIEN DUVIVIER PER BRIGITTE BARDOT IN ‘FEMMINA’ NEL 1958. ENTRAMBI I FILM FRANCESI IN ORIGINALE HANNO LO STESSO TITOLO DEL LIBRO.
Sceneggiatura: Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière
Fotografia: Edmond Richard
Musiche: Brani musicali di Wagner e di flamenco.
Montaggio: Hélène Plemiannikov
Scenografia: Pierre Guffroy
Costumi: Francesco Smalto, Sylvie de Segonzac
Trama – Mathieu Faber, maturo vedovo, incontra casualmente a Losanna e a Parigi, una ballerina di flamenco, Conchita Perez, e se ne innamora pazzamente. Nonostante la generosità con la quale il ricco signore provvede alla madre di lei, una bigotta non avversa ai biglietti di banca, e alla ragazza che ospita regalmente nella propria villa di campagna, questa viene seguita come un’ombra dal giovane chitarrista Morenito e si concede limitatamente all’anziano protettore, tenendolo inappagato e costantemente sulla corda di sentimenti e di istinti frustrati. Dopo una ennesima lite, un amico di Mathieu riesce a fare rimpatriare le due Perez con foglio di via. Il Faber, tuttavia, si reca a Siviglia e ritrova Conchita che conduce il suo crudele gioco all’estremo: dopo essersi fatta regalare una splendida casa, finge di unirsi con Morenito sotto gli occhi di Mathieu. Questi parte verso Madrid-Parigi e, quando la ragazza appare accanto al treno, la inonda con un secchio d’acqua. A Madrid, tuttavia, viene compensato con analoga doccia e a Parigi i due, nei pressi della Senna, continuano a bisticciare ancora assieme.
Critica – “Il film si ispira a ‘La donna e il fantoccio’ (1898) dello scrittore francese Pierre Louÿs (…) mediante una accurata sceneggiatura oltre che elegante realizzazione, lo imposta come riflessione di un maturo borghese sulle sue disavventure nei confronti di una giovanile bellezza che non si sa se sia angelo o demonio, se idealista di un amore completo o cinica sfruttatrice della forza di attrazione che esercita sulla insperata vittima. L’intromissione del contesto sociale e politico di un mondo in cammino verso l’odio distruttore della gioventù anarchica non sembra sposarsi molto bene con i temi fondamentali del lavoro che, letti al di fuori del polemico contesto abituale del regista, sono una analisi dell’amore, non priva di ambiguità, ma interessante per l’aspirazione implicita a legami sentimentali più completi che non quelli della pura conquista carnale.” (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol. 84, 1978)
“‘Il burattino’ è dunque incarnato da Fernando Rey, attore considerevole, mentre la donna è interpretata da due attrici sconosciute, la francese Carole Bouquet e la spagnola Angel Molina. Questo sdoppiamento del personaggio femminile è uno degli enigni del film: è inutile cercarvi una spiegazione razionale, che del resto Buñuel si rifiuta di dare, come per tutti i simboli che egli usa nei suoi film. Una sola chiave, evidentemente, per questo esoterismo: Buñuel è stato surrealista dai tempi di ‘Un cane andaluso’ e di ‘L’età dell’oro’ e, caso unico, lo è restato totalmente e profondamente. Per lui il surreale è figlio della realtà: vale a dire che tutto ciò che fa vedere nei suoi film deve essere preso e capito di primo acchito come la realtà ma che questa realtà nasconde un secondo significato che lo spettatore è libero di decifrare come vuole.” (Marcel Martin, ‘Ecran 77′, n. 61, pag. 42)
Donne sull’orlo di una crisi di nervi
Regia Pedro Almodóvar, con Carmen Maura, Antonio Banderas, Julieta Serrano, María Barranco, Javier Bardem (non accreditato). SPAGNA 1988, 88’. COMMEDIA
Note – lontanamente ispirato a “La voce umana” di Jean Cocteau
- DAVID DI DONATELLO 1989 COME MIGLIOR REGISTA STRANIERO A PEDRO ALMODOVAR.
- CANDIDATO ALL’OSCAR COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
- OSELLA D’ORO PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA ALLA 45MA MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (1988).
- NASTRO D’ARGENTO 1989 A PEDRO ALMODOVAR COME REGISTA DEL MIGLIOR FILM STRANIERO.
Soggetto e Sceneggiatura: Pedro Almodóvar
Fotografia: José Luis Alcaine
Musiche: Bernardo Bonezzi
Montaggio: José Salcedo
Scenografia e Arredamento: Félix Murcia
Costumi: José María De Cossío, Perís Hermanos
Trama – Pepa, una doppiatrice cinematografica, abbandonata da Ivan, suo collega ed amante, non sopportando l’idea di rimanere sola nell’appartamento pieno di ricordi, chiede a un’agenzia di affittarlo. Intanto, avendo avuto dalle analisi la prova di essere incinta, cerca in tutti i modi di comunicarlo a Ivan, per il quale prepara un gaspazco pieno di tranquillanti e sonniferi. Intanto si trova costretta ad offrire ospitalità a Candela, un’amica ricercata dalla polizia per aver dato asilo ad un terrorista sciita. Poco dopo nell’appartamento giunge la moglie di Ivan, Lucia, la quale, già ospite di una clinica psichiatrica, recuperate lucidità e memoria, è intenzionata ad uccidere il marito perché venti anni prima l’aveva abbandonata dopo la nascita di Carlos, il loro unico figlio che, nel frattempo, è sopraggiunto con la fidanzata Marisa con l’intento di affittare l’abitazione di Pepa. In questo trambusto si inseriscono sia due poliziotti decisi ad interrogare Candela che l’operaio dei telefoni chiamato riparare l’apparecchio che Pepa ha gettato dalla finestra. Pepa va a parlare con un’avvocatessa femminista per la situazione di Candela e scopre che con lei Ivan ha progettato di recarsi a Stoccolma. All’aeroporto mentre Ivan è in procinto di partire con la nuova amante, Pepa non solo riesce ad impedire a Lucia di ucciderlo ma ha la forza d’animo di lasciarlo per sempre.
Critica – “La scrittura del regista spagnolo è fluida, elegante e aggressiva; lo stile è beffardo e a tratti anche sulfureo; in più l’autore si avvale dei ritmi del la farsa.” (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol. 107, 1988)
The Others
Regia Alejandro Amenábar, con Nicole Kidman, Fionnula Flanagan, Christopher Eccleston, Alakina Mann. FRANCIA, SPAGNA, USA 2001, 95’. THRILLER
Note – PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 58^ MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2001).
- LA REVISIONE MINISTERIALE A MAGGIO 2002 HA TOLTO IL DIVIETO DI VISIONE PER I MINORI DI 14 ANNI
Soggetto, Sceneggiatura e Musiche: Alejandro Amenábar
Fotografia: Javier Aguirre
Montaggio: Nacho Ruíz Capillas
Scenografia: Benjamin Fernandez
Costumi: Sonia Grande
Trama – In un’isola fra l’Inghilterra e la Francia, dopo la fine della seconda guerra mondiale, Grace vive sola con i suoi figli Anne e Nicholas che ancora non sanno che il padre è morto in guerra. Una mattina, tre nuovi domestici bussano alla porta: Mrs. Mills, paffuta e simpatica, Mr. Tuttle, un vecchio giardiniere distratto, e Lydia, una giovane cameriera muta, che tre anni prima hanno lavorato in quella casa, al servizio di un’altra famiglia. Grace spiega loro che l’unica regola vigente è quella di non aprire una porta prima che sia stata chiusa l’altra. Questo perché i bambini soffrono di una strana forma di allergia alla luce. Grace è una donna dominatrice, rigida e ossessiva che mal tollera le fantasie dei bambini. Così, quando scopre Anne a parlare con un amico immaginario che, a suo dire, abita in casa, la punisce. Ma quando anche lei comincia ad avvertire strane presenze decide di ricorrere al consiglio del sacerdote del villaggio.
Critica – “Film di paura, girato senza sangue né effetti speciali da Alejandro Amenàbar, che si potrebbe definire l’anti Dario Argento, ‘The Others’ è una variazione su ‘Il giro di vite’ di Henry James e i film che ne sono derivati, arricchita da un tocco di originalità”. (Tullio Kezich, ‘Corriere della Sera’, 2 settembre 2001)
“Peccato non poterne dire di più, perché al di là della suspense il gioco è davvero sottile e profondo. Inoltre, se non fosse per qualche effetto sonoro, potremmo essere in un film di mezzo secolo fa. Ma questa classicità è il segno di una ritrovata fiducia nei mezzi del vero cinema, che non sono, come oggi spesso si crede, solo effetti speciali e fantasia sbrigliata”. (Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 2 settembre 2001).
“The others aggredisce con tutt’altra ambientazione e stile, lo stesso grande incubo che percorre la nostra società, la sensazione di essere in qualche modo dei morti viventi, ombre umane. La struttura del racconto di fantasmi, come nella grande letteratura di Henry James, serve da occasione per l’indagine psicologica, per viaggiare dentro la mente e i sentimenti di una donna, nella follia di una famiglia.” (Curzio Maltese, ‘D’ di Repubblica, 2 ottobre 2001)
El hotel electrico
Regia, Fotografia e Effetti speciali di Segundo de Chomón, SPAGNA 1905, MUTO B\N, 9’
Excursion en la luna
Regia, Fotografia e Effetti speciali di Segundo de Chomón,FRANCIA 1908, MUTO COLORATO A MANO, 7’
Les kiriki – acrobates japonais
Regia, Fotografia e Effetti speciali di Segundo de Chomón FRANCIA 1907, MUTO COLORATO A MANO, 2’
Segundo de Chomón
Data nascita: 18 Ottobre 1871 (Bilancia), Teruel (Spagna)
Data morte: 2 Maggio 1929 (57 anni), Parigi (Francia)
Operatore e regista spagnolo. Pioniere (insieme a F. Gelabert) del cinema spagnolo, vi giunge da studi di meccanica e ingegneria che lo avvicinano agli aspetti tecnici della ripresa e dei trucchi ottici – messi a punto sperimentando con una macchina titolatrice – con i quali stupisce per realismo fin dal 1902. A Barcellona, dove impianta due stabilimenti, uno dei quali per la coloritura a mano delle pellicole, nel 1905 realizza El hotel electrico che racchiude tutte le tecniche d’animazione a fotogramma singolo allora possibili in una forma tecnicamente mirabile, anche se complessivamente fredda ed esibita rispetto alla magia di G. Méliès. La sua abilità convince la Pathé Film a chiamarlo a Parigi per contrastare proprio il monopolio di Méliès. La collaborazione si protrae per quattro anni – durante i quali mette a punto il sistema Pathécolor – e per centocinquanta film, da La grève des bonnes (1906) a Le petit poulet (1909). Nel 1912 è attivo presso la Itala Film di Torino e nel 1914 contribuisce a modernizzare il linguaggio del cinema italiano con l’introduzione del carrello sul set di Cabiria di G. Pastrone. Sempre con Pastrone realizza La guerra e il sogno di Momi (1916), dai contenuti modesti e dall’evidente intento propagandistico, in cui l’ibridazione di oggetti animati e ripresa tradizionale viene superata dalla prospettiva di un cinema d’animazione puro. Tra i suoi ultimi interventi figurano gli effetti speciali di Maciste all’inferno (1926) di G. Frignone.
El cochecito
Regia Marco Ferreri, con José Isbert, José Luis, López Vázquez, MaríaLuisa Ponte, Pedro Porcel. SPAGNA 1960, B/N, 86’. COMMEDIA
Note – Tratto dall’omonimo racconto di Rafael Azcona
- PREMIO DELLA CRITICA INTERNAZIONALE AL FESTIVAL DI VENEZIA 1960
- GRAN PREMIO DELL’UMORISMO NERO DI PARIGI
Sceneggiatura: Rafael Azcona, Marco Ferreri
Fotografia: Juan Julio Baena
Musiche: Miguel Asins Arbó, Marco Ferreri
Montaggio: Pedro del Rey
Trama – Per godere della compagnia degli amici superstiti, tutti paralitici, l’ottantenne don Anselmo chiede ai familiari una carrozzella a motore. Gliela negano, lui li avvelena.
Critica – 3 e ultimo film spagnolo di M. Ferreri. Apologo crudele e grottesco sulla vecchiaia e l’ipocrisia dei rapporti familiari borghesi. E anche un ritratto impietoso della Spagna franchista. (Il Morandini ‘Dizionario dei film’)
“Parabola anarchica che risente della lezione surrealista di Buñuel (Il Mereghetti ‘Dizionario dei film’)
RASSEGNA SPAGNA EFFETTO VENEZIA 2010 CINEMA KINO-DESSE’ LIVORNO
INIZIO SPETTACOLI ORE 24:05
lunedì 2 agosto
- Un chien andalou, Regia Luis Buñuel, con Pierre Batcheff, Simone Mareuil, Luis Buñuel, Salvador Dalí, Jaime De Miravilles, Fano Messan. FRANCIA 1929, MUTO B/N, 21’. CORTOMETRAGGIO, FANTASY
con musica suonata al pianoforte dal vivo da Giacomo Riggi
- Exils, Regia Tony Gatlif, con Romain Duris, Lubna Azabal, Leila Makhlouf, Habib Cheik. FRANCIA 2004, 103’. DRAMMATICO
martedì 3 agosto
- Carmen story, Regia Carlos Saura, con Antonio Gades, Laura del Sol, Paco De Lucia, Marisol, Sebastian Moreno. SPAGNA 1983, 100’. DRAMMATICO, MUSICALE
mercoledì 4 agosto
- Quell'oscuro oggetto del desiderio, Regia Luis Buñuel, con Fernando Rey, Carole Bouquet, Ángela Molina, Julien Bertheau, André Weber. FRANCIA, SPAGNA 1977, 100’. DRAMMATIC
giovedì 5 agosto
- Donne sull'orlo di una crisi di nervi, Regia Pedro Almodóvar, con Carmen Maura, Antonio Banderas, Julieta Serrano, María Barranco, Javier Bardem (non accreditato). SPAGNA 1988, 88’. COMMEDIA
venerdì 6 agosto
- The Others, Regia Alejandro Amenábar, con Nicole Kidman, Fionnula Flanagan, Christopher Eccleston, Alakina Mann. FRANCIA, SPAGNA, USA 2001, 95’. THRILLER
sabato 7 agosto
- El hotel electrico, Segundo de Chomón, SPAGNA 1905, MUTO BN, 9’
- Excursion en la luna, Segundo de Chomón,FRANCIA 1908, MUTO COLORATO A MANO, 7’
- Les kiriki - acrobates japonais, Segundo de Chomón FRANCIA 1907, MUTO COLORATO A MANO, 2’
con musica suonata al pianoforte dal vivo da Giacomo Riggi
- El cochecito, Regia Marco Ferreri, con José Isbert, José Luis, López Vázquez, MaríaLuisa Ponte, Pedro Porcel. SPAGNA 1960, B/N, 86’. COMMEDIA
lunedì 2 agosto 2010 |